2 Maggio 2011

Sua maestà la pizza… di mio marito: quando lui cucina per me!

By Aria

beh, visto che nell’ultimo post vi ho parlato di lui…e visto che ieri sera, come spesso ogni domenica, il mio maritino ha preparato la Sua pizza per me e gli amici come da rituale…mi è sembrato naturale continuare il discorso, e dedicargli pure una partecipazione al contest di Max e a quello di Elisina.
Dite che ho spremuto troppo la mia dolce metà nel week end????

Ma no, dai…in fondo non capita così spesso e questo è davvero “tutto” quello che sa cucinare mio marito…e per riuscire a farlo, ci è voluto tanto, tantissimo tempo….anzi, la sperimentazione (a volte!) continua!

Dovete sapere che per Natale 2008 Elisa mi regalò un libro delle sorelle Simili che, non so perchè, catturò l’interesse del marito.

Per 2-3 mesi a casa nostra fu un pullulare di farine manitoba, 0, 00, di farro, di kamut, integrale…e vari attrezzi del mestiere!

Era il tempo in cui solo noi 2 abitavamo questa casa e la mia pancia in crescita era solo un accenno.
Diego si svegliava presto per andare al lavoro e quando io scendevo a fare colazione trovavo inspiegabilmente il piano della cucina infarinato…sì, lo avevo scoperto, si svegliava anche 20 minuti prima per curare il suo lievito madre, fare strani rinfreschi, lievitini e altre parole strane che non riuscivo a ricordare…ma che lo prendevano veramente tanto.
La sera studiava addirittura su internet e si scaricava i trucchi del mestiere dai blog…quando il mio non era ancora nato!!!

Beh, proprio in quei giorni venni ricoverata in ospedale. Il Dottore che firmò il mio ricovero si chiamava Farina. Il Dottore che mi operò si chiamava Mollica. Dite che fosse un segno di quello che stava per accadere tra noi??

Nel frattempo, mio marito rimasto 1 mese e mezzo a casa da solo non mangiava altro che l’unica cosa che aveva imparato a fare: Sua Maestà la Pizza.
Ma se è vero che si annoiava tutto soletto a casa senza me era pur vero che era libero di sperimentare e sperimentare senza qualcuno che lo rimproverasse per aver lasciato della farina dappertutto e delle masse strane che straripavano da ciotole nascoste in ogni dove: nel forno, nel frigo, sui ripiani più alti della cucina….masse contenenti ora latte, ora patate schiacciate, ora yogurt…sì, tutto questo continuò fino al giorno in cui mi disse: “ho trovato la ricetta giusta. Il segreto è SOLO nella lievitazione.” Ma la ricetta non la scrisse mai, e oggi gliel’ho estirpata quasi sotto tortura.

Ok, habemus pizza. Ma il problema, adesso, era dove cuocerla.

Molti amici potrebbero confermare che mio marito in quei giorni non pensava altro che alle pietre refrattarie. Avrebbe potuto dare una tesi di laurea sull’argomento, e aprire un commercio.
Fino a quando trovò un fornetto con la pietra refrattaria che faceva al caso suo.

Da quel giorno, soprattutto ora che nel giro di pochi mesi qui in casa siamo raddoppiati, la Domenica è il giorno in cui quasi sempre non cucino. Se riesco congelo delle lasagne o delle crespelle o comunque pasta al forno da servire a pranzo e…la cena…la cena….è la Pizza di mio marito.

Buona come la sua non l’ho mai più mangiata da nessuna parte. Leggera, digeribile, profumata e ….buonissima. Come lui, come il nostro grande amore.
Avete visto: me l’ha fatta anche a forma di cuore per l’occasione? Questa è la mia preferita in assoluto, con prosciutto cotto e carciofini.

Mi piace lasciargli la cucina per un giorno (per fare la sua pizza inizia praticamente la domenica mattina dopo la colazione…), e ormai è diventato un’esperto: pochi gesti, sicuri, ripetuti, custodi della sua voglia di scoprire e perfezionarsi sempre…la sua pizza è proprio come lui….non mi delude mai, ha sempre quel buon gusto e profumo.

E da quando Diego fa la pizza, le nostre domeniche sere sono sempre piacevoli, spesso condite dal sorriso di amici che vengono volentierissimo ad assaggiare quella che ormai è diventata “la pizza di Diego”, quella che convince tutti, grandi e piccini di casa.

E io per una sera mi rilasso, anzi per una giornata….solo questa però!

Al resto ci penso io: d’altra parte non vorrei che rubasse il mio posto in cucina….altrimenti, ne sono certa, sarebbe molto più bravo di me!

Ecco dunque la sudata ricetta per 4 pizze tonde

500 gr di farina 00
230 cl di acqua tiepida
40 cl di olio di semi
1 bustina da 7 gr di lievito secco di birra
1 cucchiaino di zucchero
2 cucchiaini scarsi di sale fino iodato

Per la farcitura:

passata di pomodoro Mutti
origano
sale
olio extravergine
1 panetto di mozzarella per pizza da 400 gr
prosciutto cotto
carciofini
Procedimento:

Mettere nell’impastatrice tutti i liquidi, (acqua e olio), unire poi farina e lievito e zucchero, impastare per 7 minuti. Aggiungere quindi il sale e impastare nuovamente fino a che non sarà ben assorbito ed amalgamato.
Mettere l’impasto in una ciotola e coprire sigillando con pellicola. Lasciare lievitare 3 ore dentro il forno con solo la luce accesa.
Trascorso questo tempo suddividere l’impasto in 4 palline, metterle ognuna in una ciotola ancora chiusa con pellicola e lasciare lievitare nuovamente per altre 2 ore. Infine prelevare le singole palline, tirarle, posizionarle su carta da forno e lasciare riposare un’altra ora ancora dentro al forno spento.
Farcire con la passata Mutti a cui avremmo aggiunto il sale, 2 cucchiai di olio e l’origano. Spargere la pizza di mozzarella, cotto, carciofini e cuocere nel forno con pietra refrattaria già caldo.

Buon appetito!!!

Con questa ricetta partecipo a Sua Maestà…. la Pizza di Elisina e al Contest Oggi cucina lui…per lei! di Max