18 Ottobre 2011

Profiteroles con farina di Kamut alla crema di zucca

By Aria

Ho sempre pensato che il suo blog si chiamasse Profumi e Sapori, in questi giorni in cui l’ho visitato circa 30 volte al giorno ho scoperto che si chiama Noi due in Cucina,… e forse ho capito anche il perchè:D

Eh, sì, lo confesso….per realizzare questi profiteroles ho avuto bisogno dell’aiuto di mio marito: vale lo stesso?
Da dove incomincio??

Beh, credo di essere stata una delle prime ad aver provato la ricetta di Stefania, sono un’estimatrice del profiteroles ed essendo golosissima mi sono subito fatta tentare.
Purtroppo, la prima teglia di profiteroles non è affatto venuta bene e sono finiti nel cestino, ahinoi! Stavo quasi per arrendermi quando mi è stato segnalato che Stefania aveva corretto la quantità d’acqua indicata e sbagliata per una svista e io stessa l’ho contattata per maggiori informazioni. “Stefy, ma con questa quantità mi verranno dei bignè croccanti? Gli altri erano spugnosissimi e flosci!”. “Saranno comunque morbidi, perchè molto burrosi”. Mi ha risposto lei.

Uhm…stavo quasi per partecipare fuori concorso con la mia ricetta collaudata dei bignè, quando ho visto arrivare le prime ricettine niente male all’MT.
Insomma, questa è una ricetta di Montersino, e se lo adoro così tanto un altro sforzo lo devo purfare, no?
E così ho preparato un nuovo impasto per 24 bignè, curandomi però di pesare le uova. Mi sembrava venuto meglio, quindi l’ho messo nella sac a poche e ho cominciato a spremere sulla leccarda del forno appena unta di burro. Sì, peccato che la sac a poche sia esplosa e metà dell’impasto si sia perso sul piano della cucina……
Mmmmmmmmmmmmmmmmm
E adesso?

Maritino mio, che si fa? Si, è vero che abbiamo (ok, ho…) anche la siringa in metallo ma….non trovo più quel pezzetto che tiene fermi i beccucci…(vi risparmio la faccia di mio marito che con il solo sguardo mi sta colpevolizzando del disordine di cui solo io sono capace!)
Mio marito è un angelo, e con un ferma biberon mi modifica la siringa e si continua a fare i bignè. Sì, ma ne vengono si e no 8-9….il resto dell’impasto è proprio andato perduto.

Che si fa? Si fa un altro impasto?
Nel frattempo i bignè nel forno lievitano e si cuociono che è una bellezza, sono perfetti!
Bisogna approfittare del momento propizio e farne ancora!!!! -E se provassimo con la farina di Kamut?- E se poi non vengono? – Ma sì, dai, proviamo…io posso mangiare praticamente solo Kamut, ultimamente, causa allergie, e se vengono magari possono essere d’aiuto ad altri nella mia situazione.-
-Si, ma se non vengono??? -Mio marito ormai ha ceduto, starà al mio fianco finchè l’impresa non finisce…e non riesce…Sì, che riesce!!!!
Sarà la presenza di mio marito?

Da quando la mia avventura con il profiteroles di Ottobre è cominciata, ho avuto molto tempo per pensare a come farcirlo…avevo voglia di zucca…e parlando in rete Dauly mi ha illuminato con una crema alla zucca della quale mi sono subito innamorata. Lei ci farcisce sempre un rotolo, io ho pensato di metterla nei bignè. (sempre con la siringa modificata con il ferma ciuccio per biberon!!!!).
E’ una crema delicata, dalla consistenza vellutata, dal colore stupendo e senza uova…non vi dico il figurone che ho fatto con i miei ospiti….e con mio marito, che con questa crema si è riappacificato con i bignè e le sac a poche.

Beh, devo confessarvi che, anche se partita piuttosto scettica, questa ricetta è funzionata a meraviglia, il profiteroles alla fine era croccante come lo volevo io, e nessuno ha fatto caso che i bignè fossero di Kamut.

Mi sa tanto che d’ora in poi questa sarà la “mia” nuova ricetta per farli…Mi piace sempre più l’MTC…ogni volta un ostacolo insormontabile diventa un nuovo amico in cucina…per noi 2….

Per 12 bignè: (ma io vi consiglio caldamente di farne 24 o 36…si possono anche congelare!)
ricetta di Stefania

37 ml di acqua
5 ml di latte
33 gr di burro
35 gr di farina (per me di Kamut)
54 gr di uovo
Un pizzico di sale

Versare l’acqua, il sale e il latte in un pentolino, aggiungere il burro tagliato a pezzetti e accendere il fuoco. Portare a bollore. E’ necessario prestare attenzione a questa prima fase: è bene che il burro si sciolga lentamente e che l’acqua si riscaldi gradualmente, tenendo quindi il fuoco basso. Se l’acqua inizierà a bollire prima che il burro sia completamente sciolto, evaporando, andrà ad alterare l’equilibrio della ricetta.
Quando il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare con un cucchiaio di legno. Far cuocere sul fuoco fino a quando il composto non si sarà asciugato un po’ e avrà formato sul fondo del pentolino una patina biancastra. Con questa dose, molto carica di grasso, non otterrete un impasto troppo sodo e farete fatica ad asciugarlo. Rimarrà piuttosto morbido, non esagerate con la cottura. Toglietelo dal fuoco quando inizierete a sentire un intenso profumo di burro cotto.

Trasferite tutto in una sacca da pasticceria con bocchetta tonda liscia da 8-10 mm e modellate i vostri bignè su una teglia imburrata. Se non avete o non sapete usare la sacca da pasticceria, potete modellare i vostri bignè con due cucchiaini. “Schiacciate” la punta che inevitabilmente si formerà con il dito leggermente bagnato di acqua.

Non usate carta forno, rischiereste di non far gonfiare bene il bignè: meglio imburrare bene una teglia antiaderente

desso la cottura: ognuno conosce il forno di casa sua, per cui dovrà regolarsi di conseguenza. In linea generale, un bignè “pesante”, ossia ricco di farina e povero di burro, dovrebbe cuocere ad una temperatura di 180°.

Se si sceglie una ricetta con pari peso di burro e farina, si userà un forno a 200°.
Per una ricetta “leggera”, cioè povera di farina e ricca di burro, sarà necessaria una temperatura di 220°. Se usate forno ventilato, abbassate di 10° la temperatura indicata.
Il forno deve rimanere chiuso per i primi 12 minuti, finchè cioè il bignè non si sarà gonfiato e avrà iniziato a colorirsi. La cottura va terminata con valvola aperta. Per tutti i comuni mortali che non dispongono (me compresa) di forni con valvole da aprire e chiudere a nostro piacimento, sarà sufficiente aprire appena la porta e tenerla socchiusa (ma proprio poco, eh!) aiutandosi con il manico di un cucchiaio. La cottura va completata per altri 20-25 minuti. Non fatevi ingannare dall’odore di cotto che sentirete quasi da subito: è l’odore del burro usato per la teglia. Non aprite il forno finchè i vostri bignè non avranno completato la loro cottura e non saranno ben coloriti.

Per la farcia,
ricetta di Dauliana, tra parentesi trovate le mie modifich
e

per la farcia:
600 gr di zucca pulita e tagliata a tocchetti
200 gr di latte
50 gr di panna
50 gr di zucchero
2 fogli di colla di pesce

Cuocere la zucca con il latte e lo zucchero fino a che il liquido si è assorbito tutto e la zucca è tenerissima,( io avevo già la zucca cotta in forno e ne ho cotti 400 gr con lo stesso procedimento) consiglio di mettere 50 gr di zucchero e poi se occorre aggiungerne, unire la panna e dare un giro col mixer a immersione per rendere il tutto cremoso e vellutato,
nel frattempo che la crema si intiepidisce, mettere la colla di pesce (io solo un foglio) in una tazza con acqua fredda per 10 minuti,strizzarla e scioglierla in un pentolino con un goccio di panna,aggiungere alla crema e raffreddare

Per la glassa di copertura (per ricoprire 12 bignè): ricetta presa da Stefania
80 gr di cioccolato fondente al 60%
70 gr di panna
Scaldare la panna, portandola quasi a bollore. Spegnere il fuoco e unirvi il cioccolato fondente tagliato a pezzi omogenei. Mescolare bene finchè il cioccolato non sarà sciolto. Fare freddare completamente. Quando la glassa sarà a temperatura ambiente (non mettetela, quindi, in frigo), sbattetela leggermente con la frusta a mano per pochi secondi. Vedrete che acquisterà subito consistenza: è pronta per glassare i bignè. Tuffate i bignè, uno alla volta, nella glassa. Scolateli con l’aiuto di una forchetta e adagiateli direttamente sul piatto da portata.

Con questa ricetta partecipo all‘MT Challenge di Ottobre,e al contest

di Farina, lievito e fantasia