31 Maggio 2012

Sorbetto fragole e ricotta (e cioccolato bianco)…tra incubi e coraggio

By Aria

Sono le 4.21 e sono sveglia da ore. Mio figlio, probabilmente allergico alla polvere, ha attacchi di tosse violentissimi e dormire per terra su questi materassi non lo aiuta.

Quando mi addormento, faccio solo incubi: sono al piano più alto di un vecchio condominio e sento le scosse, il pavimento vacilla…scendo con lui in braccio a fatica, il vano scale si restringe…altre volte sono sola…e lui è in un piazzale all’aperto e corre verso me ma è pieno di pericoli…voglio urlare e chimarlo ma non mi viene la voce….


fino a due giorni fa dormivo grazie ai tranquillanti, ma in queste sere nemmeno loro sembrano fare effetto…


diciamo che mentre prima mi “rassicurava l’idea” che il peggio fosse passato, la nuova scossa del 29 e le previsioni dei sismologici mi hanno insinuato un’ansia strana.
Continueremo a vivere così per mesi, forse anni?

Accendo la luce e mi collego al sito dell’INGV, controllo ogni scossa…gli epicentri, la profondità, la magnitudo…. ma non serve a trarre conclusioni rassicuranti.

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  Maggio è il mese delle rose, probabilmente il mio mese preferito da quando ero bambina.
Mi piace sapere che la Primavera arriva in questi giorni prepotente, facendo sbocciare le rose, quelle rose che da piccola mia nonna tagliava nel nostro giardino facendomene un mazzo da portare alle suorine dell’asilo prima, quando ero molto piccola, e alle maestre delle elementari poi, una volta più cresciuta.

Impossibile dimenticarne l’ intenso profumo.
Era normale per noi bambini portare le rose alle maestre.
Quanti ricordi legati a questo periodo… i miei capelli lunghi e biondi legati con due fiocchi rosa e la cantilena delle preghiere al rosario, tutti i pomeriggi di Maggio, in quella chiesetta piccolina di fronte all’asilo.
Cantavo Salve Regina senza capirne le parole.
Le cose succedevano, e non dovevo preoccuparmi del perchè.
Qualcun altro decideva per me, e questo non mi danneggiava, anzi, mi proteggeva.

Il 29 Maggio del 1991 è stato l’ultimo giorno che ho visto mia madre.
A Maggio di tanti anni dopo, quasi negli stessi giorni, ho conosciuto mio marito, e sono rinata.
Quando mi sono sposata, non ho avuto dubbi sul mese che avrei scelto e sui fiori che avrei voluto in Chiesa e sul mio bouquet. Tante rose bianche!
Quest’anno Maggio è stato un mese burrascoso per noi, eppure, non riesco ad odiarlo. 
Tra le tante cose brutte che sono successe ho sentito attorno a me un affetto ed una solidarietà senza pari, che nella frenesia della mia quotidianità precedente al 20 maggio, faticavo a percepire.
Ho percepito tra tutto questo anche amare personali verità, che però mi hanno fatto meno male di quanto credessi.
Queste rose le dedico tutte a voi, che mi pensate durante il giorno anche se non ci conosciamo, che mi scrivete lettere, messaggi, commenti, o che semplicemente passate di qui…a voi che mi avete offerto ospitalità, aiuti concreti, o semplicemente il vostro affetto, la vostra attenzione, la vostra comprensione…
lo so che la vita reale è un’altra, e pure in quella ho toccato con mano la solidarietà, ma è anche in quella vita reale che la mia  più cara amica, (che da un giorno all’altro ha voluto tagliare tutti i ponti con me per ragioni che ancora non mi è dato conoscere dal momento che a quattr’occhi non me l’ha voluto spiegare), non si è degnata nemmeno di mandarmi un messaggio per telefono e chiedermi come sto, come stanno i bambini che tanto diceva di adorare…
Tornare la sera con la mente stanca, impaurita per la notte, e sapere che qualcuno mi è vicino con il pensiero è una sensazione bellissima, che mi aiuta a superare tutto questo.
Mi avete scritto in molti dicendomi di ammirare il mio coraggio…e pensare che ho sempre creduto di me stessa di essere un’inguaribile paurosa.
Tuttavia, quando la vita mi mette alla prova, tiro fuori gli artigli, mi piego, ma faccio di tutto per non spezzarmi.
Certo, io ho ancora la casa in piedi, e questo mi dà forza.
La mia famiglia mi dà forza.
Anche il vostro affetto mi dà forza.
E allora grazie, grazie davvero.
Oggi sono io che penso a voi.
Davvero, lo faccio col cuore!
E in quest’ultimo giorno di Maggio 2012 vi dedico queste rose,
 inno della Primavera che sempre torna dopo l’Inverno.

Per il sorbetto di fragole e ricotta

Ho letto che il sorbetto è un dolce freddo al cucchiaio considerato il progenitore del gelato,
 confuso spesso con la granita ma differente per la consistenza più simile al gelato. Solitamente è a base di acqua e frutta, ma talvolta vengono aggiunti latte o derivati.

Avendo questi prodotti a disposizione ho pensato di amalgamarli per creare un dolce che non sapevo come chiamare…da lì l’idea del Sorbetto!
250 gr di ricotta
250 gr di fragole mature
100 gr di zucchero vanigliato Eridania
Ho semplicemente frullato le fragole con la ricotta e lo zucchero.
Per la versione bianca ho utilizzato ricotta, panna montata e cioccolato bianco fuso…tutto senza dosi perchè erano rimasugli che avevo in frigo.
Ho messo negli stamini Pavoni e poi in congelatore…
Sformare 5 minuti prima di servire…
non sono bellissimi?