20 Novembre 2013

Il pane di una volta con il lievito madre non rinfrescato

By Aria

Da quando Gaia me lo ha fatto scoprire, questo pane è amatissimo nella mia casa e dalla sottoscritta, perchè mi permette di utilizzare il lievito madre non rinfrescato che avrei in più, e perchè una volta impastato posso andarmene al lavoro e dimenticarmene…al mio ritorno è solo da infornare!
Si, avete capito bene, questo è un pane così come si faceva una volta, senza bisogno di attendere i tempi di rinfresco del lievito madre e senza necessità di tecniche di impasto particolari: si amalgano i pochi ingredienti, si dimentica nel forno con lucetta accesa, poi si inforna e si gusta prima il prufumo che si disperde per la cucina e poi il pane….questo alimento così prezioso e genuino, buono, indispensabile…
Quando penso al pane non posso non riflettere sullì’importanza che abbia avuto nello sfamare così tanti popoli.
Noi siamo fortunati eppure, l’alimentazione non è un diritto ancora accessibile a tutti.
Che tristezza, vero?

Io ho un blog, parlo di cucina, posso pensare al lusso di decorare e abbellire il mio cibo, ma per molti è il puro gesto di alimentarsi ad essere il “lusso”.
Abbiamo il dovere di non sprecare, di portare avanti una politica del “recupero” e della valorizzazione dei cibi poveri….che in realtà sono una vera ricchezza per il corpo e per lo spirito.
Scusate, ma sentivo di doverlo dire.
Tornando a questo pane…

non verrà molto alveolato….ma così deve essere…è ottimo abbrustolito il giorno dopo per farci le bruschette o la colazione con burro e marmellata e…come dice Gaia, non corriamo il rischio che quest’ultima cada giù dai buchi 😉
Provatelo, io l’ho già fatto anche in versione al farro.
Qui vi lascio entrambe le foto e ricette

Ingredienti
600 g di farina 0 (ma anche 300 o e 300 farro)
380 g di acqua a temperatura ambiente
120 g di lievito madre in frigo da 3-4 giorni
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 cucchiaino di sale


Procedimento

Versare in una capiente casseruola 60 g di acqua, il lievito madre a pezzetti e lo zucchero. Sciogliere il lievito e poi unire la farina. Versare l’acqua un pò per volta, amalgamare e impastare a mano, o nella planetaria.
Unire il sale e impastare ancora  5 minuti. Sbattere l’impasto su un pianodi legno per una decina di volte. Pirlarlo (ovvero arrotondarlo con le mani) e riporlo in una capiente caseruola leggermente oliata di olio d’oliva.
Qua vedete come fare
Coprire con pellicola, trasferire nel forno spento e lasciare lievitare fino al raddoppio e più, a me sono bastate 6 ore.

 

A questo punto, trasferire delicatamente l’impasto su una teglia coperta di carta da forno, facendo attenzione a non sgonfiarlo. Gaia mi ha insegnato a prendere la carta da forno, alzarla sopra il pane e cucirla con punti di graffettatrice.
Trasferire quindi il pane in forno spento, portare la temperatura al massimo e lasciare cuocere così per 15 minuti circa, poi aprire i punti e liberare il pane dalla carta e continuare la cottura per circa altri 30-40 minuti a 180°.
Lasciare raffreddare prima di tagliare a fette…se resistete 😉