27 Maggio 2014

Risotto alla crema di carciofi con salsa al verzin per il mio giorno più bello

By Aria

 La vita ci sorprende quando meno ce l’aspettiamo. Ci avvolge d’amore proprio quando non ci contiamo più e abbiamo persino dimenticato che sapore ha…
La vita supera la nostra fantasia, tutti gli ostacoli, i confini. Le aspettative, e persino i sogni.
Si, perchè io ho sempre sognato il mio principe azzurro, la mia vita “da grande”, i miei bambini…
ma mai li avrei saputi pensare tanto meravigliosi.
Sono grata a Dio.

Era un giorno di fine Maggio.
Quando l’aria inizia a diventare calda e tutt’intorno a noi
esplode l’odore pungente e inebriante del gelsomino.
Si va in giro con i piedi finalmente scalzi, senza il peso di troppi vestiti.
Quel pomeriggio ero alla scuola di musica, avevo lezione di canto.
Il direttore mi chiamò in ufficio, per chiedermi un favore.

Una ragazza doveva cantare alla sera ad un concerto e aveva bisogno di un posto dove fare le prove. Mi chiamarono, perchè avevo le chiavi della sala prove che usavo con il mio gruppo..
La conoscevo, di vista, quella bella ragazza.
Da bambina l’avevo vista a casa di mia zia e mi era rimasta impressa per il suo splendido sorriso. 
Era una bellissima bambina, con un nome dolce e bello.
“Questa sera canto a….alle ore 21.30” se vuoi venire a sentirmi, c’è anche il mio gruppo.
Lo dico alla mia migliore amica, anche se non ho voglia di uscire, da qualche tempo proprio non mi va. Resto la maggior parte del mio tempo chiusa in camera con la mia chitarra o il mio Diario,
a comporre canzoni, a scrivere poesie. O ad ascoltare la musica degli Smashing Pumkins
attorniata dai poster che mi confortano dai muri.

Ho 19 anni, lunghi capelli rossi e un orecchino al naso. 
Il cuore a pezzi, l’anima in fiamme.
 “Ma dai, ti farà bene uscire, ascoltare un pò di musica, ci sono tanti gruppi, e anche nostri amici”
mi dice Esmeralda., la mia migliore amica.
Mi lascio trasportare, dalla corrente che non sento più scorrere in me.
Esmeralda guida, io guardo dal finestrino e canto le canzoni che ascoltiamo alla radio.
Poi, davanti a quel palco, l’elettricità mi attraversa le vene. 
Passa per i suoi occhi, per il suo sguardo, magnetico e intrigante.
E’ lui a rivolgermi per primo la parola, e mi strappa un sorriso, con una battuta.
Mi siedo tra la gente, ascolto le canzoni, mi rapiscono i testi e le melodie,
il suono del sax nella musica rock-
Alla fine del concerto mi dirà che le ha scritte lui, anche se le canta lei.
Nastro bianco…..Nastro bianco…..
Difficile spiegare persino a me stessa che provo per quel ragazzo qualcosa di speciale…
ho bisogno di sentire la sua musica, e di fargli ascoltare la mia, di vederlo sempre più spesso.
Imbarazzante confessargli anche oggi, a distanza di tanti  anni,
che dal primo istante in cui l’ho visto ho desiderato che fosse il padre 
dei miei figli e il mio compagno in uno splendido viaggio.

Ma a me mancava il coraggio. Il coraggio di essere felice. 
Perchè essere felice mi faceva paura e io non ero abituata a sentirmi una principessa.

Mi ci sono voluti mesi per capire che era più bello essere felice che triste,
 in sua compagnia piuttosto che sola, circondata d’amore anzichè di tristezza.
Lui scriveva canzoni per me e io mi conoscevo attraverso di esse,
 mi guardavo dentro. Mi accettavo, finalmente. Accettata a mia volta per la prima volta nella vita.
Così com’ero. Con le mie ali nere.
E una notte di Luglio ho capito con un bacio che l’amore mi avrebbe salvata.
Da quel giorno ho sempre cantato, ma di felicità.
 Non passa giorno che io non provi un brivido specchiandomi nel suo sguardo,
 che non senta la sua mancanza quando non siamo insieme, 
che non mi renda conto di amarlo di più del giorno prima
sapendomi imprigionata nel più bello degli incantesimi.

Lui ha l’anima che io vorrei avere.
Ti amo, Diego. 
Sono 7 anni oggi che ci siamo fatti una promessa eterna
 e 15 che viaggiamo insieme.
Con una chitarra e tante canzoni, 
tra cui le più belle che potessimo mai comporre: Gioele e Anais.
La mia vita è musica, se tu sei accanto a me. 
La mia vita è vita perchè tu mi tieni la mano.

Ti perdono, anche se potando il gelsomino quest’autunno,
hai rischiato di farlo morire.
E’ fiorito, anche quest’anno.
Il nostro, e non è un caso, fiorisce sempre in questi giorni,
più tardi degli altri, per ricordarci quella promessa
con il suo profumo.

 
E come dice una canzone….
 Ogni volta ogni maggese che ritorna

a dar vita a un seme

sarà vita nuova anche per me!

Ingredienti

per 4 persone

280 g di riso
brodo vegetale
vino bianco
carciofini (per me surgelati)
una noce di burro Occelli
verzin Occelli
panna fresca

Procedimento

Se sono freschi pulite i carciofi e tagliateli fino ad ottenere il cuore e metteteli in acqua acidulata per non farli annerire.
Se sono surgelati, metteteli direttamente in una padella con un filo d’olio a lasciateli cuocere a fiamma bassa, aggiungendo brodo.
Ora prelevate i carciofi, e frullateli con poca acqua di cottura fino ad ottenere una crema e tenete da parte.

Ora unite il riso nella padella dove avete cotto i carciofi,  fatelo tostare, sfumate con vino bianco, e poi continuate  la cottura con il brodo.
A metà cottura unite la crema di carciofi e regolate di sale e pepe.
Quando sarà pronto mantecate con una noce di burro Occelli.

In un pantolino,  riscaldate qualche cucchiaio di panna fresca ed unite il Verzin a pezzetti, lasciatelo fondere, poi servite subito il vostro risotto accompagnato dalla crema di verzin, e da pomodori secchi.

sulla mia tavola Piatti e tessuti, posate,
pentole in smalto


Wald Domus Vivendi
collezione Felice Nostalgia