9 Giugno 2014

Nastrini alla confettura per una remigina

By Aria
Lo so, lo so…non si fa così.
 Avevo promesso una torta alle ciliegie (che arriverà, arriverà prestooo) 
e oggi posto dei dolcetti alla marmellata, 
ma che mi prende?
Beh, è stato un flash…
Sabato Anais ha partecipato con il fratellino alla festa di fine asilo…per lei è l’ultimo anno…
Ad Anais non è quasi mai piaciuto andare all’asilo. Ha pianto dal primo giorno…per un lunghissimo periodo, tenendo il broncio tutto il giorno e facendo anche incubi di notte.
Ogni mattina, quando i suoi occhi tristi mi chiedevano se dovevano andare all’asilo..
.mi piangeva il cuore a dirle di sì.
Anche se spesso, verso il lavoro in macchina, piangevo di nascosto per la fatica immensa di lasciarla sola in un posto che lei sentiva ostile, in cuor mio sapevo che stavo facendo la cosa giusta,
 e che per la sua timidezza stare in mezzo agli altri sarebbe stato un bene.
Il secondo anno di asilo Anais non ha quasi mai frequentato.
L’asma ci ha dato filo da torcere e tornare, soprattutto dopo il sisma, non è stato affatto facile.
In quest’ultimo anno, però, Anais ha conosciuto l’amicizia.
Quasi non mi salutava più, all’ingresso a scuola, per correre verso le amichette del cuore.
Le brillavano gli occhi quando rideva con loro!
Io le dicevo scherzosamente che era diventata una pettegola 😉
Alcune sue amichette faranno una scuola diversa dalla sua, a Settembre, 
ma altre saranno con lei, e comunque ora è pronta per socializzare con altri bambini.
Saperla felice, nel suo piccolo mondo, mi rende estasiata. A mia volta immensamente felice.

Quando, gli altri anni, le recite chiudevano l’anno scolastico, invidiavo le mamme di bambini partecipi  e allegri, e soffrivo nel vedere Anais guardare in basso e mangiarsi le unghie nervosamente.
Mi sono commossa per tanti bambini che venivano “diplomati” con tanto di cappello.
E ieri, nel vederla sorridente, allegra, bellissima tra i suoi amici con in testa il cappello da “Dottoressa” in testa, il diplomino in mano, mentre cantavano 
la canzone strappalacrime dei Remigini
beh…tutto questo… mi ha fatto provare un’emozione indescrivibile
 che non potevo tentare di fermare qui.
Per la festa i genitori si occupano del rinfresco. Non so come mi sono tornati alla mente questi nastrini, che da piccola mi preparava la mia nonna paterna e che mio papà mi portava di nascosto dalla recinzione del mio asilo, cercando così di vedermi…
Una storia amara, che questi biscotti da me adorati addolcivano.
Li amavo tanto, e li ho rimossi per trent’anni.  
Chissà come mai proprio oggi, in occasione di questa  festa, mi sono venuti in mente. 
Questi biscotti odorano di lui.

 
 Certi legami non si spezzano. Così il nostro, piccolina…cambieranno le stagioni,
i muri, alcuni volti…tante cose resteranno nel cuore e tante altre si
faranno spazio in te, ma io sarò sempre lì…accanto a te, a guardarti
crescere orgogliosa, meravigliosa creatura Anais
ps: ieri Anais mi ha chiesto se c’erano ancora questi dolcetti. “No, amore, li abbiamo portati tutti all’asilo…” “Me li fai ancora mamma? Li adoro!” 

Come potevo dirle di no…li abbiamo sfornati di nuovo, subito….

abbiamo lo stesso gusto per le cose semplici e buone.

Ingredienti

100 g di burro Occelli
100 g di zucchero semolato
1 uovo e 1 tuorlo
250 g di farina 00 biologica
1 cucchiaino raso di lievito


Procedimento
Lavorare burro e zucchero insieme.
Unire le uova e la farina con il lievito.
Mescolare velocemente fino ad ottenere un panetto.
Non farlo riposare in frigo, stenderlo e ricavarne dei quadrati di circa 6 cm di lato.
Farcirli con un cucchiaino di confettura e unire le punte di due lembi opposti.
Cuocere in forno  a 180° per circa 8-10 minuti.