14 Settembre 2014

Torta semplice alla confettura e buona Scuola di vita Anais!

By Aria

Cara Anais,

ultimo week end da piccolina, poi entrerai in quel vortice irruento che è la Scuola dell’Obbligo.
Risvegli bruschi e infreddoliti, compiti, esami da superare, di italiano, matematica, inglese, storia, geografia.. ma anche vita vera.
E a questo soprattutto penso, a quanto sei fortunata.

Si, fortunata a poter andare a scuola, imparare a leggere e scrivere, e quindi a fagocitare storie, sapere, conoscenze….e farne tesoro dentro te.
Potrai scrivere lettere ai tuoi amori futuri, post it alla mamma pieni di dolcezza, bigliettini divertenti alle tue amiche sotto ai banchi di scuola…là, dove incontrerai il mondo, i volti e le mani di amicizie che ti faranno ridere a crepapelle e ti sorreggeranno quando ti sentirai cadere nel vuoto….
Là, su quei banchi, dove forse, come me, ti innamorerai per la prima volta, 
sentendo dentro quel brivido e quell’accelerazione del battito del cuore, che sarà la vera ragione per cui vale la pena vivere, sempre, e superare ogni ostacolo
che una volta alle spalle ti renderà fiera di te.

Io già lo so, che te la caverai al meglio, ma non posso negarti che i momenti difficili esistono, e sarà anche grazie alla Scuola che saprai vincere paure e delusioni.
Perchè spero tu abbia la fortuna di incontrare maestri che sappiano spiegarti meglio di me come sono fatti la Luna e il Sole, che sappiano insegnarti, come io non so fare pur conoscendo bene tre lingue straniere, a comunicare con esse, per conoscere sempre più persone….
 che ti sappiano fare amare Baudelaire, Calvino, Pirandello, Leopardi e Rodari, ma che al contempo sappiano farti amare te stessa e la vita,
essendo appunto più maestri di questa che della carta stampata.
Anche se la carta stampata e la carta bianca sono due tesori preziosi, figlia mia, dove potrai ritrovare le risposte tra le domande di altri, e vuotare il cuore quando sarà troppo pieno,o riempirlo quando ti sembrerà depapuerato di tutto, dove potrai vivere le vite che immagini e sogni e dove potrai non sentirti mai sola, e ancora decidere di prenderti il tuo spazio senza che nessuno lo invada…dove potrai imparare canzoni o liberarti delle note che hai in testa, perchè mi auguro che continuerai a studiare ancora la musica, o a cantare, come adesso fai… 
perchè una vita senza musica è troppo silenziosa, e una vita senz’arte è meno colorata.
Spero tu voglia continuare il pattinaggio, prchè la vita senza sport è meno giocosa, ma mi premurerò di assicurarti un tempo in cui tu possa oziare ed annoiarti, magari all’aria aperta.
Cerca in te, quello che che sei, ma non avere fretta...
prima ascolta, ascolta la voce dei tuoi maestri, guardali negli occhi, 
non lasciare le loro parole perdersi nel vento…
Fai sorrisi ai bambini che hai attorno, tendi loro la mano, soprattutto se li vedi soli…saranno proprio loro a rivelarti segreti preziosi, e a sorridere a te, quando ne avrai bisogno.
Fai tesoro di giochi, esperienze, e mattine grigie e piovose, dentro quei muri colorati….è lì che si formerà il tuo bagaglio, quello con cui potrai partire per un viaggio meraviglioso alla scoperta di te stessa, rivelando a noi chi sei.
Ridi tanto, gioca, impara, misurati sempre con te stessa e cerca di vincere i tuoi limiti, manipola i materiali, ascolta, e ricorda….ricorda il più possibile….perchè la sensazione di arrotolare una stella filante e farne un rotolino che diventa la faccia di un pupazzo, o di premere su di un calco di gesso un’immagine che in rilievo prenderà la sua forma, recitare una parte che non è la tua con vestiti che potresti vergognarti di indossare…
ecco, un giorno, ti farà tornare in mente la bambina che eri e che ora sei, quella bambina che 
pian piano crescerà.
Si, quella bambina, crescerà senza saperlo e volerlo, davanti ai miei occhi, 
prima ancora che io me ne sia accorta, in un batter di ciglia
…ma tu portala con te, non scordarla mai….quella bambina è la purezza della vita, la sua bellezza, la sua sempicità. Se saprai crescere senza perderla mai…quella bambina ti salverà sempre, e ti indicherà la strada per essere felice.
Assieme alla tua mamma e al tuo papà, che ti guarderanno camminare un passo indietro, ovviamente.
Che non sempre potranno evitare le tue cadute.
Ma che ti aiuteranno a rialzarti, stanne sicura.
E adesso vai, senza paura, e riempi quei quaderni vergini ed incartati di nuovo
della bellezza che hai dentro, che è tanta, mia dolce Anais.

 Questa torta nasce da un esperimento in cucina in una giornata piovosa.
A mio parere questa torta era un pò troppo burrosa, (come me e le mie parole, per intenderci…) ma i golosi di famiglia sono stati di un altro avviso, e l’hanno promossa a pieni voti, per restare in tema!

L’importante, come sempre, è scegliere ingredienti di qualità 🙂

Ingredienti
 200 burro fuso Occelli
180 zucchero semolato
3 uova bio
350 farina
1 cucchiaio estratto di vaniglia
mezza bustina di lievito
100 g di latte
confettura (per me ribes nero Fiordifrutta rigoni d’Asiago)
Procedimento
Fondere il burro (per me Occelli) e lavorarlo con 180 g di zucchero.
Nella planetaria, unire poi 3 uova intere biologiche , l’estratto di vaniglia
 e la farina miscelta con il lievito, alternandola al latte
Versare questo comporto in uno stampo di silicone, per me Stella Otto Punte di Pavonidea, e versare a piacere qualche cucchiaio di confettura all’ interno.
Cuocere per circa 40 minuti o finchè non sarà cotta, in base al vostro forno, per me a 180° funzione ventilato dolci.
Sfornare, raffreddare, sformare, cospargere di zucchero a velo se servire con un tazza di thè caldo.