26 Novembre 2014

Biscotti Galettes Bretonnes e il sapore del nome Anais

By Aria
All’età di 17 anni sono stata a Guérande, deliziosa cittadina francese, grazie ad uno scambio culturale scolastico organizzato dal mio liceo linguistico e in particolare dalla mia Professoressa di Francese con la quale intrattengo tuttora una bella amicizia.
Mi ha ospitata una ragazza di nome Aurore in una grande villa con il tetto in ardesia.
Alloggiavo nella camera di suo fratello, appassionato di aeroplani ed elicotteri, 
che in quel momento si trovava a Roma.
Al mattino frequentavo la sua scuola e ci andavamo in macchina, perchè lei a 17 anni stava già prendendo lezioni per il conseguimento della patente, poi al pomeriggio frequentavamo gite organizzate o avevamo tempo libero da occupare insieme alla nostra “famiglia” ospitante.
Spesso andavamo a visitare le saline, o piccoli paesini non distanti da quel grazioso borgo medievale, altre volte stavamo a parlare in soggiorno davanti ad una tisana e alle crepes o galettes salate che la mamma di Aurore ci preparava con tanto entusiasmo.
 Certamente, tuttavia,  il tempo che preferivo era  quello che trascorrevo a scrivere o leggere, sola con il mio Diario, sulla scrivania del fratello di Aurore guardando il mondo da quella finestra graziosa che dava sul cortile con lo stagno.
Scrivevo lunghe lettere al mio amico di penna Dario, (ragazzo napoletano conosciuto tramite scambio di materiale che riguardava gli Smashing Pumpkins), oppure riempivo lunghe pagine del mio taccuino cercando di fermare le emozioni e i sogni di una ragazza lontana da casa che, in mezzo a degli estranei, si sentiva in quel momento libera, anche se sola, e scrutava il mondo con occhi curiosi alla ricerca di se stessa e della felicità, quella sconosciuta.
Spesso leggevo pagine ipnotiche della Nin, o di altri autori che scoprivo in quel periodo e mi stava simpatica in modo particolare un’amica di Aurore che si chiamava, appunto, Anais.
Aveva lunghi capelli mossi castani e un sorriso rassicurante.
In Francia Anais era un nome comune, ma per me era bizzarro conoscere qualcuno che si chiamava realmente come la mia scrittrice preferita.
In quel momento non avrei mai pensato che sarebbe diventato anche il nome di mia figlia.
Certo, facevo caso alle combinazioni del Destino, ma ero soprattutto molto occupata a vivere di pancia, in tutti i sensi, mangiando continuamente deliziosi biscotti burrosi
 che là si trovavano ovunque, anche al supermercato.
Quando li ho rivisti da Monique tutti questi ricordi sono affiorati alla mente, compreso il momento in cui l’intera famiglia di Aurore mi accompagnò alla stazione a prendere il treno del ritorno.
Pinagevamo tutti, e soprattutto io, quando mi misero tra le mani un pacchettino regalo inaspettato
 che scartai lungo il viaggio.
Conteneva Galettes Bretonnes e un libro di Molière, poichè avevo confessato loro che di lì a un anno avrei intrapreso lo studio universitario del teatro.
Quando penso al nome di mia figlia, sento l’odore di burro e vaniglia di questi gustosi biscotti
e l’odore della carta stampata, che divoravo con altrettanto insaziabile appetito.
 
Ingredienti
 per 16 Galettes di cm 6
60 g di zucchero
100 g di burro salato con sale di Guerande
(per me 100 g di burro Occelli e un pizzico di Fior di Sale)
1 tuorlo
140 g di farina 00
1 tuorlo per la doratura
Procedimento
Amalgamare burro, zucchero e Fior di Sale.
Aggiungere il tuorlo e mescolare bene, poi unire vaniglia, farina e lavorare con le mani velocemente per non saldare troppo la frolla.
Coprire la palla di impasto con la pellicola e far riposare in frigo mezz’ora.
Stendere la frolla su un foglio di carta da forno e ritagliare con una formina da biscotti le galettes, non toccarle, togliere i ritagli e poi spennellare con il tuorlo battuto leggermente.
Rimettere in frigo per 10 minuti.
Infornare in forno preriscaldato a 170° fino a doratura.
Procedere allo stesso modo con i ritagli.