6 Febbraio 2019

Torta Pupazzo di neve. I miei primi 40 anni. Lettera e Gioele per i suoi 9

By Aria
Caro Gioele, oggi tu compi 9 anni ed io 40…..che effetto che
mi fa!
Ricordo che a soli 16 anni i 30enni mi sembravano noiosi
e “grandissimi”…i 40enni, poi, non ne parliamo…quelli erano davvero “vecchi”!!!
 Al di sopra di essi la vita non era da
me nemmeno contemplata 😉  Eppure,
nonostante mi sia sempre sentita dire da piccola che gli eventi mi avevano resa
più “matura” di quel che avrei dovuto essere, nonostante la mia anima mi sembri
millenaria, non avrei davvero mai pensato che a 40 anni mi sarei sentita
esattamente così: non come a 16 anni forse, ma come a 25 senza dubbio.  Una bambina. Con la differenza di avere
molteplici risorse in più.

Ah, se avessi imparato prima a godere di ogni piccola cosa,
ad essere grata ogni giorno per quello che sono e che ho, a litigare meno,
prendermela ancor meno ed essere gentile con tutti. Se avessi realizzato prima
che è meglio essere diplomatici che pretenziosi, ma che quando serve bisogna
essere anche un po’ egoisti, senza poi cedere ai sensi di colpa. Uh, i sensi di
colpa! Se avessi capito prima che non è giusto farsi condizionare dai giudizi
altrui, farsi limitare dalle altrui credenze o invidie, permettere a chi non lo
merita di spegnere entusiasmi e sorrisi! Ma, purtroppo o per fortuna, ognuna di
queste conquiste ha segnato una ruga sul mio volto ed inciso una ferita nella
mia anima.
E’ stato lungo e tortuoso il percorso dell’accettazione di
me stessa. Dentro e fuori. Così, come sono: bella per me stessa e non per gli
altri, con i miei pregi, i miei difetti, fisici e caratteriali. Con ciò che fa
di me una persona unica che qualcuno ha saputo amare senza voler cambiare di
una virgola. Ci avrei creduto a 16 anni, che questo miracolo poteva essere
possibile, quando invece di godermi l’adolescenza sprecavo il tempo a fingere
per chi mi faceva credere di non essere abbastanza? E’stato così difficile
perdonarmi, trovare il coraggio di guardarmi in faccia e riconoscermi, o forse
meglio dire cercarmi tra le maschere che indossavo per compiacere gli altri…. e
poi trovarmi…e a poco a poco volermi anche bene, addirittura essere fiera della
donna che sono diventata.
Sono ancora molto severa con me stessa, ma la strada è
ancora lunga e prima o poi imparerò a dosare le mie energie, destinando alle
battaglie con il mio ego ed il mio prossimo solo le risorse davvero
indispensabili poiché, mentre io combattiamo con noi stessi e con il mondo,
sentendoci inutili o trovando fuori di noi una scusa ai nostri fallimenti o
alle nostre frustrazioni, la vita fuori corre….e la vita è troppo preziosa per
non essere goduta appieno: questo ho capito il giorno in cui ho deciso di
andarmela a prendere per viverla.

 

Di certo, questi ultimi 9 compleanni sono stati più felici
da festeggiare, ora che a spegnere le candeline insieme a me ci sei tu, bimbo
mio. Questa coincidenza che vuole moltiplicare la gioia di questo nostro giorno
per chi ci vuole bene rende il nostro legame ancora più speciale. Come ogni
madre vorrei proteggerti da tutti i mali del mondo, Gioele, perché conosco la
tua sensibilità in quanto affine alla mia. Ne ho timore e cura da sempre.
Vorrei poterti spianare la strada, vorrei poterti preservare dalle cadute e
dagli sbagli che io prima di te ho fatto ma so bene che non ne ho il potere e
ancor di più so che nemmeno io sarei la stessa, oggi, senza i lividi, le
sbucciature alle ginocchia, le lacrime e gli errori che mi porto dentro. Le
nottate insonni, mai per colpa tua.
Sei un bambino premuroso e gentile, Gioele, romantico e
poetico, curioso e sicuro di sé. Se continuerai a coltivare questi tuoi modi di
essere saprai affrontare anche i momenti meno facili dell’esistenza e potrai
diventare la bellissima persona che in parte già sei. Non vergognarti mai di
essere come sei, anche quando ti faranno credere che è una debolezza, che non
porterà a nulla, che non è da veri uomini commuoversi o avere paura….ti
vorranno provare a convincere che essere sinceri e leali è da sfigati, mentre
invece è davvero l’unica cosa che conta. Perché i conti un giorno li farai con
te stesso e, credimi, ogni piccola cattiveria torna indietro. Tutto torna, con
gli interessi da pagare. E la coscienza perdona ancor meno dei nemici.
Ti conosco da 9 anni e so che posso sempre parlarti di
tutto, perché tu vuoi capire fino in fondo e, più dei contenuti, ti interessano
le emozioni. So che non riesci ad arrabbiarti e che sei sempre pronto ad
aiutare qualcuno pur di alleviare il suo peso. Non so se ciò ti agevolerà nel
tuo cammino, Gioele…ma quel che posso dirti dall’alto dei miei 40 anni è che
l’unica regola che esiste per essere felici è essere stessi. Ogni maschera è
destinata a cadere, usurarsi, sbiadire….e solo sapendo accettare quello che
siamo realmente ed essere disposti a migliorare partendo dalla nostra volontà
ci può portare alla nostra completa realizzazione. In caso contrario saremo
solo burattini in mano ad altri o la nostra ridicola caricatura.


Dei miei 40 anni molte cose le ho imparate proprio da te,
amore mio, dalla purezza del tuo essere bambino e dalla tua naturale spontanea
dolcezza e fragilità. Credo di aver posseduto anche io questi doni, ma a un
certo punto, chissà perché, li ho smarriti nella foga di voler diventare
grande, senza accorgermi che l’età anagrafica non coincide sempre con la
saggezza che si crede di acquisire. 
Dovremmo preservarla, quell’innocenza con cui veniamo al mondo, quella
voglia di stupirci, aiutarci, lasciarci andare alla gioia o al sonno. Invece
non so bene dirti quando…ma proprio mentre ci rallegriamo per essere diventati
“adulti”…lasciamo per sempre indietro il pezzo più bello e originale di noi.
Per cui sii forte senza mai essere violento, rispetta la
forza ma non sottometterti ad essa e al potere, cresci ma non abbandonare quel
meraviglioso bambino che sei, ama anche quando non sarai amato, insegui i tuoi
sogni e la bellezza là dove si nasconde, non semplificare quello che è
complicato e non complicare ciò che è semplice, osserva e parla solo le tue
parole saranno più utili del silenzio, sforzati sempre di capire anche il punto
di vista dell’altro, perdona per sentirti libero e credi nel tuo viaggio.
Poniti degli obiettivi, lavora sodo per raggiungerli, non lasciarti intimorire
dai giudizi degli altri, né dai tuoi fallimenti. Focalizza sempre dove vuoi
arrivare e non dimenticare mai da dove sei partito.  Credi in te stesso, perché se lo fai diventerai
ciò in cui in speri e tutto quello che ti colpirà sarà anche ciò che ti farà
diventare forte. Fatti sempre guidare dalla musica e se ci riesci, prova a
lasciare libere le persone che ti circondano perché solo questa potrà essere la
tua stessa vera libertà. Chi ti ama resta, nonostante tutto. Chi ti ama non ti
vuole diverso. Chi ti ama soffrirà se ti vedrà mettere in disparte la tua
felicità.
Dimenticavo di dirti una cosa fondamentale…io non le so
ancora fare tutte queste cose che ti ho elencato con saccenza, e forse non le
saprò fare mai. Però so che sono giuste e vere e che se le avessi scoperte
prima sarei stata più felice. Non mi sarei vietata la minigonna quando potevo
portarla per il timore del giudizio sulle mie gambe storte, non avrei avuto
remore nel chiedere una cosa che non sapevo invece di vergognarmi per una
possibile risata denigratoria, avrei dato pace al mio cuore perdonando me
stessa e chi mi ha ferito….invece di restare sveglia notti su notti pensando a
come sarebbe potuta andare se…..
Io sono nostalgica e mi crogiolo nel passato e nei ricordi,
ma questo diventa un male quando non si lascia libere di andare le persone per
la loro strada, anche quando ci lasciano per sempre. Non farti ossessionare
come me dall’idea di avere tutto e per sempre, perché questo non può essere
possibile e la mia è una guerra persa in partenza. Mi piace molto sognare e
attendere il futuro… trovo che l’attesa del piacere sia essa stessa il piacere…
ma non farti fregare come me dall’ansia del domani al punto da non vivere il
presente. Qui e ora è importante. Ogni attimo. Esserci. Ed esserne grati.
Controllare tutto non si può e non si deve, perché tanto la vita supera di gran
lunga la nostra

immaginazione. E lassù…il regista… ha una visione molto più
lunga della nostra e un impianto luci davvero spettacolare. Goditi tante albe e
tanti tramonti! Goditi le stagioni, il profumo dei fiori, la frutta mangiata
dagli alberi, il sole sulla pelle, la neve in bocca, la pioggia sui capelli e
sulle lacrime, il fuoco di un camino, gli abbracci e le carezze di chi ti fa
star bene.

Ti chiederai che senso abbia una lettera di chi ti vorrebbe
insegnarti cose che non sa fare e nella pratica fa tutto tranne che darti il
buon esempio! Ma forse con tutte queste parole voglio solo dirti che… ognuno dà
il meglio di se stesso, pur facendo tanti sbagli, pur prendendo brutti voti
nella pagella della vita.Quando si dà il meglio non si può sbagliare. E nonostante
le mie tante paure e i miei numerosi fallimenti…posso dire che a 40 anni mi
sento realizzata e felice. Volevo fare la mamma, trovare un principe azzurro,
costruire con lui una famiglia. Sognavo di sfornare biscotti e cenette
prelibate, sognavo di essere una mamma che profumava di zucchero a velo.
Sognavo di essere la mamma che non ho potuto avere accanto e sognavo di
crescere i miei figli nell’amore assoluto, quello che tutti i giorni cerco di regalare
a te e tua sorella.
Sei il figlio che ho sempre sognato di avere, sei molto di
più di quel che ho immaginato di avere…..e mi rendo conto che, in questi 40
anni, nonostante l’anima acciaccata, la gastrite sempre attiva, l’insonnia
imperante, una decina di capelli bianchi, le borse sotto gli occhi e le rughe
che nessuna crema miracolosa potrà mai nascondere…..sono davvero
incredibilmente ricca e felice grazie a te, ad Anais, a tuo papà e a tutte le
persone che ci vogliono bene. Perciò, buon compleanno a noi tesoro bello!
 
Ps: Ah, volevo anche dirti che per me sei il bambino più
bello dell’Universo J

Per realizzare questa torta ho preparato duue dischi di pan di spagna con questa ricetta


ricoperto con 750 gr di pasta di zucchero

farcito con crema chantilly ottenuta con 
750 g di crema pasticcera mescolata a 500 g di panna montata 
in una metà della crema pasticcera ho sciolto a calo 50 g di cioccolato fondente e al latte prima di aggiungere la panna, una volta che la crema si è raffreddata