20 Giugno 2012

Zucchine ripiene della mia nonna: per l’Emilia-Romagna un mese dopo!

By Aria

Oggi è trascorso un mese eppure, credetemi, a me sembra ieri
Ma credo sembri ieri anche a molti di “noi”.
E’ come se il tempo si fosse fermato a questo post, è come se stessimo vivendo in un limbo, in un incubo che attendiamo ogni momento abbia termine.
Di giorno si cerca di “vivere” come prima, ma di sera…tutto si trasforma. 
Il mio paese diventa un campeggio all’aperto: ogni famiglia si è organizzata con roulotte, camper, tende o container in giardino.
Chi ha la casa inagibile, purtroppo, dorme in una tendopoli allestita nel campo di calcio dove, solitamente in queste sere d’estate, si gioca un famoso torneo.
Sono pochissimi quelli che, come me, dormono in casa, ma naturalmente al piano terra.
In questo caso, non è che si dorma proprio.
Io, personalmente mi sveglio ogni ora circa, e prendo senza vergognarmene delle pastiglie che mi aiutano a riposare.
Se la terra trema, e succede spessissimo e molto vicino alla mia casa come epicentro, ci si sveglia di soprassalto, apparetemente freddi e lucidi, 
e poi il cuore esplode in una tachicardia senza fine che molto spesso mi fa piangere. 
Di notte, davvero, anche il battito del proprio cuore fa paura.
Spesso mi capita di star facendo qualcosa di molto normale, come ad esempio la spesa nel piccolo supermercato del mio paesino, e di sobbalzare sentendo l’avvicinarsi di un tir che passa lungo il viale principale.
Questi rumori esistevano anche prima.  
Ma non li sentivamo. Non ci turbavano così tanto. Non eravamo così sensibili.
Non sono l’unica.
Tutti non fanno che parlare di questo.
E’ trascorso un mese, dicevo, ma se vai dal dottore, in posta, a fare la spesa (molti supermercati sono chiusi!), dal fornaio o in qualsiasi altro posto che trovi aperto (e non è così scontato…)
sentirai le persone parlare di questo. Della loro paura. Della loro vita stravolta.  
Di un’esperienza che non si può descrivere se non la si vive, 
non sono parole dette per dire o peresagerare.
Il terremoto non ci ha solo tolto, ci ha anche dato.
Ci ha ridato un senso di comunità, di appartenenza, di solidarietà, di amicizia.
Ma tutto questo senza poesia.
Ci ha fatto capire di quante inutilità abbiamo riempito le nostre case, ma ce lo ha fatto capire con crudezza.
Ci ha fatto ritrovare il piacere di parlare anche ore con i vicini di casa.
Ma tutto questo ce lo ha gettato addosso con violenza.
E’ questa forza inaudita e sovrumana che ci spaventa, che minaccia e sputa in faccia alle nostre certezze collettive, ora non più tali.
E’ diverso se una paura la vivi nella tua intimità o se invece è condivisa da tutti.
Se è così grande è ancora più temibile, e farsi coraggio è fatica.
Gli orologi dei Municipi feriti sono ancora fermi alle 4.03.
Le Chiese sono ancora inagibili.
I Cimiteri anche.
Le Scuole sono state chiuse senza preavviso.
E’ un mese che non dormo nel mio letto, che faccio la doccia senza più cantare ma cercando di fare alla svelta, è un mese che sentiamo la nostra casa come una trappola….mentre prima era il nostro nido….
Ci solleveremo, ricostruiremo, riapriremo porte, case, chiese, scuole e il cuore…. ma non credo dimenticheremo.
Nessuno può. E nessuno deve.
Oggi una ricetta che alcuni definiscono emiliana, altri romagnola.
Io l’ho sempre vista fare dalla mia nonna e mi sono sempre leccata i baffi a mangiarla.
Quando penso ad un secondo di carne che fa figura dal punto di vista estetico…non mi vengono certo in mente queste zucchine ripiene!
Ma quando penso a qualcosa di buono, che mi ricorda la mia infanzia, la mia terra, la mia famiglia, le verdure dell’orto di stagione…beh, ecco… il cuore, non gli occhi…cade su queste zucchine ripiene di carne che forse non avrei pubblicato….

 Ingredienti
1 kg di zucchine chiare
250 gr di carne di manzo macinata
50 gr di mortadella
40 gr di paane raffermo
40 gr di parmigiano grattugiato
2 uova
olio extravergine (per me Dante)
150 gr di passata di pomodoro (per me Mutti)
sale
pepe 
2 cucchiai di farina
Procedimento
Unire al macinato di manzo la mortadella tritata finemente.
Aggiungere la mollica di pane imbevuta di latte e ben strizzata, le uova, il
parmigiano grattugiato,il sale, il pepe e mescolare finchèil compostonon è omogeneo.
Lavare le zucchine e svuotarle, tenendo da parte la polpa.
Farcire le zucchine con il composto di carne.
Rosolare le zucchine (infarinate appena nei bordi) in una padella antiaderente con pocoolio extravergine (per me Dante). Io ho utilizzato la mia fidata padella Salento Ballarini, fenomenale in quanto antiaderenza, con fondo Interno multipoint: una nuova finitura interna che crea
microcamere d’aria ottimali per la cottura dei cibi nei loro stessi
vapori migliorando l’antiaderenza dell’utensile.
Come vedete dalla foto ha anche l’indicatore di calore, che indica la temperatura ideale per cucinare risparmiando energia.
Quando le zucchine son ben rosolate, unire la passata di pomodoro
e e aggiungere un bicchiere o due di acqua .Per non sprecare nulla mia nonna mi ha insegnato a mettere la polpa delle zucchine tritata nella padella assieme alla salsa.
Il tutto deve cuocere per circa una mezz’oretta o poco più, regolandosi in base a quando le zucchine saranno morbide e la salsa si sarà addensata creando un sughetto delizioso che dovrete regolare di sale in base al vostro gusto.
Se necessario, unire man mano altra acqua.
E’ d’obbligo la scarpetta nel sughetto!

Con questa ricetta partecipo al contest di Ely sezione piatti di carne

e al contest di Stefania sezione Antiaderente

Il nuovo contest di Arabafelice con Lagostina