16 Febbraio 2013

Red Velvet Foresta Rossa senza Glutine

By Aria

Concludo la settimana con la partecipazione all’MT Challenge con la mia  
Red Velvet versione Foresta Rossa, completamente gluten free.

La sfida per me non è solo doppia: MT Challenge e senza glutine, bensì tripla:
per me questo tema ha significato anche preparare una torta che si scontra molto con le mie allergie.

Però di questo ringrazio Stefania perchè mettermi all’opera in questo modo è stato il  pretesto, oltre che di imparare a cucinare meglio gluten free, anche per mettermi dalla parte di tutti coloro
che sono svantaggiati dal punto di vista alimentare,
persone per le quali il cibo può diventare una seria minaccia, e donare loro una ricetta.
Se ci penso, per gli allergici alla LTP lo faccio da un anno e mezzo.


Io non posso fare molto nemmeno per chi ha la mia stessa allergia, lo sottolineo, 
e in seguito spiegherò il perchè.
Però ho cercato e cerco, come posso, anche attraverso il vostro aiuto nei contest che ho promosso, di creare qualche ricetta LTP free, di fare informazione, di aiutare chi non è molto pratico nel cucinare e si trova spiazzato dalla diagnosi della mia allergia dando qualche spunto.

Ci sono stati momenti, e lo sapete bene, in cui il mio rapporto con il cibo era diventato per me angosciante privazione, paura psicologica, destabilizzante per la mia vita sociale e per la qualità della mia vita intesa come salute attraverso il cibo e le persone con le quali questo si dovrebbe condividere.

Io non posso mangiare frutta, non potrei mangiare verdura, nè semi oleosi…
Ciò comporta rinuncia di vitamine e sali minerali, comporta rinuncia di un piacere sensoriale, comporta una grande fatica psicologica e fisica...perchè non esiste per noi allergici alla LTP un’associazione dedicata che ci tutela, una catena di distribuzione che produce e vende cibi a noi destinati, non ci sono ristoranti per noi, 
non esiste nessun riconoscimento a livello sanitario…

Esiste solo una lista, una lista nera di cibi potenzialmente pericolosi,
cibi che a soggetti differenti procurano sintomi differenti..un vero rebus!
Sperimentiamo sulla nostra pelle questi sintomi, che variano da quelli meno gravi allo shock anafilattico, con conseguente pericolo per la nostra vita.

Da quando ho scoperto l’allergia, dopo un’iniziale periodo di vero panico e depressione, seguito ad un momento in cui mio marito ha cercato come al solito di svegliarmi, (facendomi ritrovare la mia testardaggine e il mio carattere orgoglioso), ho scoperto anche che potevo ancora mangiare
le cose che mi piacevano se me le facevo in casa. Certo, non tutto.

Ma ho scoperto che molto si può rifare, e meglio, in casa. E’ la verità.

Ho cercato un’alternativa quando proprio non potevo mangiare qualcosa.
Si, insomma, non mi sono arresa davanti a quella che non voglio chiamare sfortuna:
non mi piace, non sono  abituata a lamentarmi in questo modo.

E’ un grosso ostacolo, che ogni giorno sono chiamata a superare, 
insieme a tanti altri, 
come tanti altri.

Però è giusto fare informazione, è giusto sensibilizzare il mondo su quelli che non sono capricci,
sono esigenze, sono grandi sofferenze, sono condizioni imposte e non volute.

Soffro moltissimo per le mie limitazioni,
ma ho anche grandi soddisfazioni quando preparo qualcosa che mi appaga davvero.

Vi faccio un esempio: quando ho scoperto che non avrei più potuto mangiare la pasta sfoglia industriale (che compravo ogni settimana per preparare dolci e torte salate)
ho trovato il coraggio di cimentarmi nella sua preparazione in casa.

Ho scoperto poi che questa è un’attività che mi piace moltissimo, mi rilassa, mi diverte.
E soprattutto ho scoperto che sono in grado di fare croissants che mi piacciono di più di quelle finora preferite e prodotte dalla pasticceria che ho sempre frequentato.

Ecco, dev’essere la stessa soddisfazione che Stefania prova ogni volta che qualcosa gluten free riesce esattamente come la sua versione con glutine, e forse anche meglio.
Ogni volta che può mangiare tranquillamente qualcosa.
Ogni volta che può gustare qualcosa che le piace insieme agli altri.
Come questa torta…davvero buona.
Davvero.
Provate!



Io l’ho assaggiata….ma…


La mia versione con Kamut LPT free la trovate invece qui!

 

 Red Velvet Cake Gluten Free (ricetta di Stefania Oliveri)

160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido (Le Farine Magiche Lo Conte, Pedon, Rebecchi)
60 gr di fecola (Cleca, Pedon, La Dolciaria, Sma & Auchan)

30 gr di farina di tapioca (che potete sostituire con Maizena)
1/2 cucchiaino da tè di sale
8 gr cacao amaro (Venchi, Easyglut, Pedon, Olandese
110 gr burro non salato a temperatura ambiente
300 gr di zucchero
3 uova medie (io uso quelle bio codice 0, ma non è rilevante ai fini della celiachia)
1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte)
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio


Procedimento
Pre-riscaldate il forno a 175°C.
In
un recipiente mescolate le farine, il sale, il cacao. In un altro
recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poi
aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.

Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate
il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto
di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e
finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.

In
una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco,
facendo attenzione a versarlo subito nell’impasto (altrimenti ve lo
troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una spatola.

Imburrate
due teglie da 18/20 cm e spolverizzate con farina di riso. Fate cuocere
per 40/45 minuti, o finché non vedete che è cotto (con il trucchetto
dello stuzzicadenti!)

Lasciate
raffreddare la torta dentro la teglia (potete usarne anche una in
silicone, ma è meglio usare la  carta forno per evitare contaminazioni)
per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e lasciatela raffreddare,
quindi fasciatela nella pellicola trasparente. Fatela riposare in frigo
per diverse ore (io l’ho lasciata tutta la notte). In questa maniera
sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice
mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perché a
temperatura ambiente tornerà morbidissima.

Questa
è la ricetta base, a questa si possono aggiungere infiniti sapori. Si
può conservare in frigo in un contenitore ermetico e riutilizzare quando
se ne ha bisogno.

Io l’ho farcita con semplice panna montata (700 gr) e poco zucchero a velo , amarene Fabbri, loro succo e scaglie di cioccolato fondente…una goduria!