29 Aprile 2013

Risotto al prosecco con asparagi e robiola… e le domande consuete

By Aria

Vorrei scrivere, scrivere, scrivere…svuotarmi con le parole di tanta sofferenza, tanta rabbia, tanto dolore…soprattutto dell’incapacità di capire…di dimenticare…di fingere…
il tempo passa, ma io continuo a provare le stesse emozioni, continuo a sognarti, continuo a farmi domande che vorrei fare a te…e soprattutto mi chiedo: ma tu a noi ci pensi???
Ho chiuso una porta, come mi è stato consigliato, ho messo tutti i nostri 18 anni insieme in un cassetto ma quando i ricordi sono troppi, quando i sentimenti sono troppi, quando i malintesi sono troppi…il cassetto si riapre e io vengo sommersa dalla malinconia.

Se solo fossi in grado di scrivere questo batticuore forse mi darebbe un pò di tregua, e le mie mani non tremerebbero più…

oppure vorrei poter cantare…cantare le canzoni che tante volte hai ascoltato paziente in sala prove…vorrei sfogare in un lungo acuto quest’angoscia che invece mi chiude la gola, mentre persino le parole delle mie canzoni stasera mi si rivolgono contro parlandomi di noi e nemmeno quel che solitamente riesco a fare meglio mi è lieve…

e allora lascio parlare la musica, mentre cucino un risotto che so bene, avremmo gustato ridendo attorno alla mia tavola tutti e 4 con molto piacere  (beh, forse lui non proprio, è vero…ma, come per i bambini, ho nascosto il sapore degli asparagi ) gustando un buon vino, 

lasciandoci andare in mille discorsi filosofici….per poi concludere ridendo di noi.
Non il solito risotto agli asparagi: un ristto cremoso, impreziosito dal prosecco, 
dove la robiola mitiga il gusto deciso dell’asparago.
A te sarebbe piaciuto da matti, conosco bene i tuoi gusti.
Pensavo di conoscerti come le mie tasche e invece….
 
 
sulla mia tavola Wald Domus Vivendi
Collezione Memorie di Campagne
Ingredienti per 4 persone
1 mazzetto di asparagi
350 gr di riso Carnaroli
100 gr di robiola
3 bicchieri di Prosecco D.O.C.G. Drusian
brodo vegetale
sale aromatico
scalogno
olio evo
parmigiano
Procedimento
Per prima cosa lavare gli asparagi e tagliarli a tocchetti.
Io li ho cotti a parte in una padella con poco olio, aggiustando di sale e unendo poco brodo vegetale.
Ho frullato gli apsaragi, tenendo da parte le punte, con la robiola.
I
Stufare lo scalogno in poco olio, unire il riso, lasciare tostare e aggiungere il vino lasciando sfumare.
Continuare la cottura con il vino e poi con brodo vegetale, e a 5 minuti dalla fine della preparazione unire la crema di formaggio e asparagi. Aggiungere, a cottura ultimata, 
parmigiano grattugiato a piacere.
Servire con le punte d’asparago come decorazione e con un buon bicchiere 


Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente

come se il tempo per noi non costasse l’ uguale,

come se il tempo passato ed il tempo presente

non avessero stessa amarezza di sale.

Tu non sai le domande, ma non risponderei

per non strascinare parole in linguaggio d’ azzardo;

eri bella, lo so, e che bella che sei,

dicon tanto un silenzio e uno sguardo…

Se ci sono non so cosa sono e se vuoi

quel che sono o sarei, quel che sarò domani,

non parlare non dire più niente, se puoi,

lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani…

Non andare… vai… Non restare…stai… Non parlare… parlami di te…

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,

trascinate dai giorni come piena di fiume

tante cose sembrate e credute diverse,

come un prato coperto a bitume.

Rimanere così, annaspare nel niente,

custodire i ricordi, carezzare le età;

è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente

del diritto alla felicità…

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè?

Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?

Esser tutto, un momento, ma dentro di te,

aver tutto, ma non il domani…

Non andare… vai.. Non restare…stai… Non parlare… parlami di te…

E siamo qui spogli in questa stagione che unisce

tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove,

non so dire se nasce un periodo o finisce,

se dal cielo ora piove o non piove…

Pronto a dire “buongiorno”, a rispondere “bene”,

a sorridere a “salve”, dire anch’io “come va?”

Non c’è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?

Fuori c’è ancora una città?

Se c’è ancora balliamoci dentro stasera,

con gli amici cantiamo una nuova canzone…

tanti anni e son qui ad aspettar primavera,

tanti anni ed ancora in pallone…

Non andare… vai… Non restare…stai… Non parlare… parlami di te…

Non andare… vai… Non restare…stai… Non parlare… parlami di noi..

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