In questa foto è ….esattamente un anno fa.
Il giorno 19 Maggio 2012: l
a vigilia ignara e spensierata.
Qualche ora prima, infatti, sono stata dalla parrucchiera, e nel pomeriggio mi sono preparata assieme alla mia famiglia per partecipare ad un matrimonio.
Le nozze sono state celebrate nel Duomo del mio paese, dove ho cantato nel coro fino all’adolescenza, e mentre mi commuovevo per il sì degli Sposi non avrei certo mai pensato che quello sarebbe stato l’ultimo giorno che l’avrei visto dall’interno fino…a data da destinarsi.
Subito dopo la cerimonia ci siamo trasferiti in un bel luogo del mio paese e abbiamo cenato e festeggiato fino a tarda notte: all’1 siamo tornati a casa con i bambini da mattere a letto e quel rumore nel dormiveglia, quella vibrazione un pò anomala…avrebbero potuto essere per orecchie molto stanche il passaggio di un camion in una notte di quasi estate…raro ma plausibile.
“Vado comunque a vedere” ho detto a mio marito. E sono scesa in cortile.
Lì, c’era il mio vicino impaurito, in pigiama che cercava di scusarsi e a pochi passi la mia vicina ancora più impaurita che mi confermava:
“è stata una scossa di terremoto, si si”.
Ne avevamo sentita una anche l’estate precedente, mentre cenavamo fuori, poi tutto si era risolto, e quindi sono risalita in camera per informare mio marito che stava già dormendo.
Non era troppo preoccupato. Io sì. Ma mi sono addormentata comunque.
Verso le 2 Anais è arrivata in camera molto agitata. “Voglio dormire qui con te” mi ha supplicata, e quindi l’ho dirottata verso il lettino con le sbarre che avevamo in fondo ai piedi del nostro letto: sarebbe dovuto servire a Gioele, in questi ultimi 3 anni, ma Gioele non si è mai svegliato di notte nemmeno appena portato a casa dall’ospedale.
Non riuscivo a prender sonno: mi sentivo in colpa.
Quante volte Anais era venuta in camera nostra a dormire? Centinaia oserei.
Eppure quella notte era diversa: Anais era così agitata e quella scossa
mi aveva preoccupata e non poco.
Sono andata nella cameretta per svegliare Gioele e portarlo nel lettone con me, ma dormiva così beatamente! Gli ho dato un bacio e poi sono tornata sotto le coperte. E HO PREGATO.
UNA VOCE DENTRO MI SPINGEVA A FARLO, INVOCANDO L’AIUTO DEL CIELO PER IL FATTO CHE AVEVO DIVISO I MIEI FIGLI….E SPERANDO CHE A NESSUNO DI LORO SUCCEDESSE QUALCOSA.
POI, TRA LE LACRIME E L’INCREDULITA’ STESSA DEI MIEI PENSIERI,
MI SONO RIADDORMENTATA
Il rumore non ve lo posso descrivere.
E’ un rumore inumano, inaudito, mai nemmeno pensato dalla mia testa prima d’ora.
Il letto barcollava fortissimamente ma il rumore sovrastava la percezione del movimento, sembrava che questo rombo spaventoso potesse entrarci in casa e farci esplodere e per un lungo attimo ci siamo chiesti davvero se non fosse un’esplosione: nel mentre eravamo già schizzati nella cameretta dei bambini, senza parlarci, senza capire cosa stava succedendo, senza accorgerci che non c’era la corrente elettrica ma si erano accese le luci di emergenza,
senza vedere inizialmente che era tutto rotto per terra:
l’unico pensiero era prenderci i bambini tra le braccia.
GIOELE DORMIVA ANCORA, LO PRELEVAI DI FORZA E ME LO PRESI IN BRACCIO MENTRE DIEGO GUARDAVA ESTERREFATTO IL LETTINO DI ANAIS DOVE NON SI CAPIVA NIENTE…L’ARMADIO ERA CADUTO SOPRA DI ESSO E DI LEI NESSUNA TRACCIA….DIEGO SCAVAVA CON LE SUE MANI TRA ANTE, SPECCHI E VESTITI E IO URLAVO, URLAVO, URLAVO E PIANGEVO COME UNA PIAZZA E GLI CHIEDEVO:
DOV’E’??? DIEGO DOV’E’????
PIANGO ANCHE ORA MENTRE SCRIVO.
La casa continuava a vacillare, tutto si rompeva in mille pezzi,
anche Diego gridava adesso, la chiamavamo poi…
poi mi sembrò in un istante di aver perso dieci anni di vita e mi ricordai che stava dormendo nella nostra stanza: era là, in piedi nel lettino, incredula, confusa….
Perchè non me lo ero ricordata? Il panico si era impossessato di me.
Diego corse a prenderla e corremmo giù dalle scale mentre la casa tremava, tremava….a terra vetri e cocci da calpestare scalzi e in pigiama fino ad uscire finalmente fuori mentre tutti piangevano, urlavano, e avevano le facce bianche di paura…e fino a capire che eravamo stati nella nostra casa per interminabili minuti che, come potete vedere dala tabella qui sotto possono essere assorbiti in un’unica grande onda di terrore e panico.
Noi non distinguevamo le singole scosse, eravamo sempre in bilico.
Per tutto il giorno si sono susseguite, ma queste sono state le più forti, le più crudeli, quelle che ci hanno fatto violenza nel sonno.
Una cosa era certa: quando ci siamo svegliati il peggio era già avvenuto: tutti i cassetti e le ante dei mobili erano già aperte, l’armadio in camera di Anais era già caduto, quello matrimoniale stracolmo in camera nostra si era spostato di un metro, tutti i piatti, bicchieri e soprammobili al piano sotto erano già frantumati a terra: e noi eravamo salvi per miracolo e non saremmo usciti se non tutti insieme, è stato un istinto più grande di noi.
Finchè non avessi trovato Anais non sarei uscita di casa nemmeno con Gioele in braccio: bene o male, questo è stato il nostro istinto. Uniti, anche nel terrore che stavamo vivendo.
20 maggio 2012 |
01:13:27 |
4,1 |
Finale Emilia |
20 maggio 2012 |
04:03:52 |
5,9 |
Finale Emilia |
20 maggio 2012 |
04:06:30 |
4,8 |
Finale Emilia |
20 maggio 2012 |
04:07:31 |
5,1 |
Bondeno |
20 maggio 2012 |
04:11:46 |
4,3 |
Bondeno |
20 maggio 2012 |
04:12:42 |
4,3 |
Finale Emilia |
20 maggio 2012 |
04:21:53 |
4,1 |
Mirandola |
20 maggio 2012 |
04:25:05 |
4,0 |
Bondeno |
20 maggio 2012 |
04:35:37 |
4,0 |
Vigarano Mainarda |
20 maggio 2012 |
04:39:10 |
4,0 |
Finale Emilia |
20 maggio 2012 |
05:02:50 |
4,9 |
San Felice sul Panaro |
Una volta in strada – c’era già luce fuori – mi hanno colpito le urla di una ragazza che abita di fronte a noi e che provenivano dalla finestra della sua casa: Aiutooo, aiuto…
Quella ragazza, incinta, era con noi al matrimonio la sera prima: non era capace di muoversi, paralizzata dalla paura.
Tante persone hanno avuto la stessa reazione, non immaginate quante mi hanno raccontato di non essersi mosse da dove erano perchè il loro corpo non rispondeva ai comandi della mente….altre si sono ferite e tagliate mentre correvano nel buio per uscire, altre sono rimaste intrappolate in casa perchè la serratura si era danneggiata, altre sono state colpite da televisori che sono caduti…
ma il peggio è stato quando il Sindaco, dopo mezz’ora, è passato a casa mia per riferirmi che erano già 2 le vittime certe: una in un’Azienda del nostro Comune (avrebbe finito il turno alle 5) e un’altra, padre di famiglia, alla Ceramica Sant’Agostino
.
Questo mi ha lasciata sgomenta.
Siamo saliti in macchina, ho mandato il primo messaggio alla mia amica Elisa, sapendo che forse dormiva da sola… (…le chiamate non si riuscivano a fare perchè le linee erano interrotte) e ci siamo diretti prima dai miei suoceri e poi dai miei nonni e da mio fratello.
I miei suoceri abitano a pochi km: quando siamo arrivati vi era ancora la polvere del magazzino crollato sopra la loro jeep.
Era la vecchia casa del nonno di mio marito.
I miei nonni stavano bene, ma il tragitto dalla mia frazione al Comune non lo scorderò mai:
centinaia le persone in strada, avvolte nelle coperte, con le facce segnate da una paura inspiegabile.
Tutti fuori, a chiedersi perchè. Era una scena surreale e molto triste.
Da mio fratello abbiamo recuperato qualche coperta dove avvolgere i bambini, poi ci siamo diretti a Finale Emilia: non avevamo altra scelta che stare in macchina,
in casa non si poteva rientrare e fuori era paradossalmente freddo.
Finale Emilia era ferita duramente.
Pietre ovunque. Polvere. Macchine sventrate dalle pietre che erano cadute. Il castello e la torre.
Uno scempio dietro l’altro e un dolore terribile nel vedere tutto questo.
Siamo arrivati fino a Sant’Agostino: lungo la strada, la maggior parte dei fienili che abbelliscono le nostre campagne portavano i segni dei crolli ma l’impressione che mi fece vedere
la Ceramica Sant’Agostino non la posso raccontare a parole.
Pareva di cartapesta.
Invece là sotto ci lavoravano degli uomini.
Abbiamo dormito in macchina per le notti seguenti.
Era fine Maggio ma pioveva e di notte faceva un freddo beffardo.
Abbiamo mangiato in macchina. Scongelavo tutto quello che avevo in freezer per non cucinare più. Avevo paura a stare in cucina e questo mi deprimeva tantissimo.
Entravamo in casa velocemente solo per andare in bagno. Le scosse non davano tregua.
Mio marito, come tanti altri lavoratori della zona, era a casa dal lavoro perchè le aziende dovevano ricevere l’agibilità e attivarsi per arginare futuri pericoli inerenti al sisma, nel nostro territorio da tutti descritto come “antisismico”, perchè sotto vi era la sabbia…
a quali storie ridicole abbiamo creduto sbagliando.
Eravamo davvero impreparati.
Il 29 Maggio stavo arrivando in Comune quando la seconda scossa violenta ci ha fatto tremare di nuovo, colpendoci più da lontano, ma riportandoci nel panico e facendoci capire che non ci saremmo liberati presto dalla paura.
Ho chiamato mio marito a casa solo con i bambini, mi ha detto:
” Li ho fatti uscire con il biberon ancora in mano.
La nostra casa mentre oscillava sembrava di burro.
Ancora una volta quel rumore maledetto, solo più lontano”
Quella notte, la notte del 20 maggio, non sapevamo di essere noi sull’epicentro. Non sapevo cosa fosse il sito dell’INGV, che ora guardo praticamente tutte le mattine, e non mi ero mai interessata di Coc, magnitudo, accelerazione, schede AeDes…
E’ stata un’estate indimenticabile: abbiamo dormito al piano terra, tutti vicini, su materassi di fortuna e con la valigetta sempre pronta. Ci svegliavano le scosse più volte a notte:
l’assestamento durissimo da sopportare
Per quanto si cercasse di rimanere freddi e lucidi il batticuore e la tremarella alle gambe partivano in automatico ed era diventato normale svegliarsi con la paura più volte a notte, pronti a uscire di casa, a prendere in braccio i bambini….perennemente sottoposti ad uno stress emotivo e nello stesso tempo tesi a far pesare loro il meno possibile questo trauma,
insegnandogli però le prime norme per la sicurezza.
I miei vicini dormivano quasi tutti in macchina, molti si sono trasferiti al mare: chi aveva la tenda in giardino, chi il container, chi aveva la casa inagibile ed era ospitato nella tendopoli…
Stavamo ai giardinetti con i bambini fino a tarda notte, non avremmo mai voluto che calasse la sera, ci prendeva una tristezza immane, ci sentivamo una responsabilità enorme nei confronti dei bimbi, e parlavamo tra noi adulti solo di quello: andavamo al forno e si parlava di quello, andavamo al supermercato e tutti ci guardavamo terrorizzati se sentivamo passare un camion, e tutti stavamo per lo stretto tempo necessario nei luoghi chiusi, badando bene ai soffitti e alle vie di fuga…
quasi fino alla fine dell’autunno è stato così…poi, complice il freddo, complice un graduale attenuarsi dello sciame sismico..ci siamo fatti tutti coraggio.
Ma ancora 1500 persone del mio paese non sono potute ritornare nelle loro case.
Non parlo solo per noi, parlo per gli emiliani, tutti, molti più colpiti della mia stessa famiglia, tutti certamente con una ferita inguaribile dentro.
Cicatrici insanabili.
Per me e mio marito, di certo, il momento in cui non trovavamo la nostra bambina in mezzo a quel frastuono è stato l’incubo più grande, impossibile da dimenticare.
Ho iniziato questo post dicendo: qualche ora prima…
perchè quelle sono state le ultime ore
della mia vita senza la paura del Terremoto.
Come spiegare la paura di stare in casa per qualche ora da sola con i bambini? La paura ogni mattina quando li lasciavo da mia suocera? La paura mentre facevo la doccia? La paura mentre andavo a prendere qualcosa in cantina? La paura quando io e mio marito ci salutavamo per andare al lavoro? Guardare le nuove stanze, ovunque si vada, ogni volta…e localizzare una via di fuga e un muro portante? Sto usando il passato, perchè mentre scrivo cerco di razionalizzare, ma dovrei essere sincera e utilizzare il verbo presente, perchè purtroppo sono sensazioni che mi accompagnano ancora…
Sentire che la propria casa, da nido si trasforma in insidia…è una perdita di certezze che può portare uno sconforto incontrollabile.
La popolazione ha avuto bisogno di sostegno anche psicologico, ma di certo…ha bisogno di un sostegno anche economico, e politico.
Ci siamo tutti rimboccati le maniche e abbiamo continuato a fare quello che facevamo il giorno prima…ma è un anno dopo…non è come prima..
e le ferite nell’anima sono ancora molto vive.
Vi dico solo che i miei bimbi, quando giocano con le barbie, giocano al terremoto:
“tutti fuori!!!”, dicono, e quello con cui stanno giocando la buttano all’aria.
“Mamma, ti voglio un bene forte come il terremoto“
mi dice sempre Gioele.
E Anais, che è pià grande e molto sveglia, mi chiede spesso:
ma hai fissato quel pensile? Hai incollato il vaso di fiori alla mensola?”
No, Amore, un vaso di fiori non si incolla.
“Ma quando è venuto il terremoto è caduto, mamma!“
“Il terremoto è proprio un birichino“
dice sempre Gioele quando passando per strada vede delle macerie a terra
Qualche sabato fa una scossa di 3.8 ci ha colti ancora nel sonno.
Le stesse emozioni, la stessa paura.
E’ li, in un angolo,pronta a risvegliarsi in noi.
A noi che non dimenticheremo mai.
Che non possiamo e non dobbiamo dimenticare.
Mi siete stati tanto vicini, lettori miei, non dimenticherò nemmeno questo.
Forse vi sembro patetica e ripetitiva a parlare ancora di questo Terremoto,
che i media non hanno curato poi così tanto.
Forse il numero di vittime non è stato così alto, ma sempre di vittime parliamo.
Persone che hanno perso familiari sotto le macerie.
Gente che ha perso il lavoro. La casa.
L’apparente tranquillità che dà stare tutti insieme sotto ad un tetto quando fuori è buio.
Vi dico solo un’ultima cosa.
Un giorno mentre ero su facebook ho visto le immagini di una cucina, la cucina di un’amica che abitava a l’Aquila….tutto era rotto a terra. Quelle immagini mi hanno ovviamente molto colpita.
Le ho fissate a lungo. Ma altrettanto umanamente, vi dico, non ci ho più pensato perchè è come se a volte ci si dicesse, dentro di noi, “tanto a me non capiterà mai”.
Quelle immagini erano però lì, dentro di me, io non le avevo scordate. Ricordo esattamente tutto.
Vorrei sperare che non ricapiti più a nessuno,
anche se mi rendo conto che è impossibile, la Natura è più grande di noi.
Ma almeno che ciò che è successo ci insegni qualcosa…
ecco perchè ne parlo. Perchè non si dimentichi.
Perchè l’Emilia non sia dimenticata.
Perchè l’Aquila non sia dimenticata
Perchè nessuno lo sia
e venga fatta luce sui fatti
Il 2 Giugno al mio Paese si farà un pranzo comunitario di ringraziamento dove la nostra comunità farà un omaggio a tutti coloro, tanti, che ci hanno aiutato con sincera solidarietà :
i Vigili del Fuoco prima di tutto.
Verranno poi inaugurate una mostra personale a scopo benefico e
una mostra fotografica molto toccante.
Verrà accesa una fiaccola del ricordo e della Speranza
che toccherà ogni località del nostro Comune.
Questa notte, prima di andare a dormire, con tutto il carico di emozioni che avremo nel cuore,
accenderemo una candela sulla finestra.
Ricorderemo.
E dopo tutto, domani mattina, sorrideremo ai nostri bambini,
perchè è doveroso rialzarsi e sorridere al Futuro.
Non si deve dimenticare… in Italia è un male comune, purtroppo se ne parla con sgomento solo fino al momento in cui capita altro, ma anche un blog è utile per risvegliare le menti addormentate.
Un abbraccio grande, Sara
Parole toccanti, cui è difficile dare un seguito. Vorrei dire tante cose, ma io sono una di quelle persone che legge senza mai aver vissuto sulla pelle una simile esperienza: sarebbero pensieri lontani anni luce da ciò che avete provato e che continuate a portarvi dentro, come un macigno. Ho seguito, lo scorso anno, tutti i tuoi aggiornamenti, tutte le iniziative del tuo paese….e un po' è stato come vivere con voi, con l'impotenza di chi non è con voi. Vi abbraccio tutti e guardo i vostri sorrisi. Siete una famiglia favolosa, di quelle che quando le guardi scorgi una luce. E io vi guardo sempre con quella consapevolezza….perché la vostra luce si vede e si trasmette, in ogni foto, in ogni parola in ogni attimo delle vostre vite raccontate in queste pagine. Con tutto l'affetto possibile, un abbraccio,
Un abbraccio forte ancora!
Grazie!Ricambio con affetto!
Che belle parole mi regali Erica! Con l'amore si supera tutto, ci ho sempre creduto. E' tutto vero, ma non è mai facile. Anche io ricmabio con tanto affetto, davvero!
…questo non lo so, ma sento di dar voce a tante emozioni come la mia. e ci provo, nel mio piccolo. Ti abbraccio anche io, grazie di essere passata e di avermi lasciato queste parole.
Sono senza parole….mi dispiace per quello che avete dovuto vivere e per la paura che portate dentro di voi…..
Un abbraccio.
Gessica
Ho due bambine e anch'io non sarei mai uscita senza di loro…viva o morta!!!
Mi si strige il cuore e nessuna parola potrà servire a cancellare il dolore che resterà latente per sempre ma adesso ci sei, ci siete e insieme si va avanti!!!
Un ' abbraccio anche se non ci conosciamo!
Gabila
Proprio così: siamo qui, abbiamo ancora la nostra vita, la nostra casa….ma purtroppo per altri non è andata così. Bisogna far luce anche per loro!Grazie del tuo messaggio!
Grazie Gessica, un abbraccio anche per te!
🙂
La tua sensibilità e la tua dolcezza si percepiscono in ogni cosa…. Grazie Aria <3
Ti abbraccio forte Aria, perchè so perfettamente di cosa parli. Di quel rumore sordo, quel "rombo" che senti arrivare già qualche istante prima che deflagri, so cos'è la paura di stare in casa, lo sgomento nel vedere il proprio paese sgretolato….ho provato tutto ciò 15 anni fa. Terremoto dell'Umbria, Nocera Umbra epicentro delle scosse devastanti. E' come dici tu, ci sarà sempre la vita pre e la vita post terremoto. Costituirà per sempre uno spartiacque. Non si dimentica, ed è giusto così…però si guarda avanti con speranza e fiducia.Ti abbraccio!!!!
Tesoro ho rivissuto con te questa bruttissima esperienza esattamente come un anno fa…ogni volta sto male al pensiero di quello che è successo anche se non ho vissuto in prima persona l'accaduto..
Ti sono vicina con il cuore <3
Buona domenica
la zia Consu
pelle d'oca. Grazie per la tua testimonianza!
lo so che ci vuoi bene!!! un abbraccio forte!
Quello che avete vissuto è terribile, ma terribile anche convivere con il ricordo e la paura che possa succedere di nuov.
Siete molto coraggiosi! 🙂
sono episodi terribili in quando indimenticabili…ma l'amore e più forte l'amore che si nutre per i propri figli non oso nemmeno immaginare…sei una donna coraggiosa direi e non solo…
sono stata da quelli parti xche avendo li i miei cognati faccio spesso una capatina ma quando mi hanno portato a vedere i luoghi li proprio vicino a loro tra cui mirandola finale e altro sono rimasta spaventata da ciò che ho visto con i miei occhi … brividi nel vedere una fabbrica di porcella mi sembra dei piatti se non erro mi sono davvero rabbrividita da come era accartocciata su se stessa….
l'importante e essere qui a descrivere quello di anno fà..
un abbraccio forte aria
lia
veramente straordinario ciò che hai scritto!
ricordo perfettamente tutti i tuoi post che mi avevano commossa profondamente…ed oggi quando ho sentito al tg che era passato un anno, la prima persona a cui ho pensato sei stata tu.
Non dobbiamo dimenticare…anche se si deve andare comunque avanti!
Un abbraccio
Tesoro ti abbraccio forte
Solo a descrivere cio' che si e' provato, la pelle d'oca ti sale. Mi ricordo il groppo alla gola che mi veniva quando qui sentivamo solo delle scosse, se si pensa poi ai bambini, quello che hanno provato e cosa gli e' scatenato psicologicamente. E' stato un bene cio' che hai scritto, perche' quello che e' successo da Voi e anche in altre zone d'Italia non venga lasciato nell'ombra.
Proprio così…a noi e atutti gli altri!
Grazie <3
…si deve si…sai che a me non sembra affatto un anno? è tutto così vivo! grazie Simo!
Grazie! Purtroppo, invece, è l'ordinarietà 🙁
Si, lo scenario era da brivido. Speriamo sia finita!
Non è facile, Stefi, la paura c'è sempre ma…amiamo questa terra, ed è impensabile lasciarla…speriamo sia finita!
Ciao. Sono un'italiana all'estero, vivo in Gran Bretagna, ma seguo on line le notizie italiane. Mi fa rabbia dover leggere, in Italia come dovunque, che mentre I politici giocano a prendersela l'un con l'altro come ragazzini all'asilo, le persone vengono marchiate dal dolore che a volte il vivere ci porta! Comunque, grazie per le parole cosi' oneste e aperte.
Ora, da un punto di vista professionale…vedi, sono una psicoterapeuta infantile e lavoro anche con adulti traumatizzati usando EMDR. Posso dare a te e a tuo marito un consiglio? I tuoi bimbi riceverebbero beneficio, a mio parere, di play therapy (credo che si chiamo cosi' anche in italiano) e voi adulti di EMDR per potere rielaborare il trauma. Da pensarci. Bacioni. Liliana
Ricordo benissimo quei momenti appresi la notizia dalla Tv. Poi io come tanti altri con il tempo, quando la tv e la stampa hanno smesso di parlare dell'evento ce ne siamo dimenticati. Noi abbiamo potuto dimenticare. Diversamente per voi e per la gente del tuo posto, voi avete vissuto l'evento sulla vostra pelle, ne avete sentito il rumore, le vibrazioni, l'odore delle mura crollate e della polvere,…vi siete dovuti rialzare e cercare di ricostuire la vostra vita, i vostri lavori e le vostre case, ora piano piano state ricostruendo la vostra vita. Ma ce la farete… siete gente fantastica voi! Tu per prima! Un abbraccio forte forte!
Ho letto questo post con le lacrime agli occhi, cara Aria, perchè ogni frase e ricordo della paura che ti accompagna durante tutta la giornata, il pensiero fisso al terremoto e al "dove poter scappare" se succedesse in questo momento, l'ho rivissuto con te.
Dimenticare ciò che è successo qui a l'Aquila e a da voi a Finale Emilia è impossibile, specie se hai vissuto "tutto" sulla tua pelle, se hai respirato quella polvere di case cadute, se quegli occhi spaventati degli anziani avvolti infreddoliti in coperte di fortuna ti sono rimasti dentro. Noi aquilani lottiamo ogni giorno, come voi, per "ricostruire" la nostra vita, e non solo le nostre case. E' difficile, sarà difficile, sempre, andare avanti e convivere con il ricordo di ciò che stato. Pensare a ciò che era prima, ciò che c'è ora e sperare che ci sarà qualcosa anche dopo. Pensare a tutte le anime volate via in quel grande frastuono, quel rumore infernale che ti resta dentro e brucia come calce viva.
La natura purtroppo ci mette a dura prova, e ci dimostra quanto siamo effimeri rispetto a lei. Dobbiamo trarne il maggior insegnamento possibile da tutto ciò. Perchè non voglio credere che ci siano solo lacrime e tristezza in tutto questo.
A chi verrà dopo spiegheremo che ciò che rimane non è solo un mucchio di mattoni e ferri divelti..li sotto c'è stata vita, sorrisi, lacrime, c'è stata una comunita viva e fervente che giorno dopo giorno si batte contro tutto e tutti per tornare a vivere, a sorridere e a piangere lacrime di gioia.
Il sorriso dei tuoi bambini è splendido e la forza che traspare dal tuo racconto di questo anno appena trascorso è immensa. Sii forte, sii tenace, non verremo dimenticati. La vita riprenderà presto più bella di prima.
Ti abbraccio forte,
Eleonora
Non sai quanto è prezioso questo tuo commento per me. Voglio credere che non ci unisce solo la paura, da oggi, ma soprattutto la speranza. Grazie di cuore per quello che hai scritto certamente rivivendo un dolore immenso. Anche io ti abbraccio, con le lacrime agli occhi, pensando a tutte le vite umane che hanno pagato per questo terrore.
Grazie Serena! ce la stiamo mettendo tutta!
Grazie Liliana. In cosa consiste questo EMDR che non conosco per niente?
Ho letto tutto d'un fiato…ho i brividi!!!!
Un forte abbraccio!!!
mi hai commosso dalla prima all'ultima parola… e non ho parole… mi sento solo di dirti che sei una persona forte, che queste cose non dovrebbero accadere, ma inevitabilmente può accadere… purtroppo accadono all'improvviso e nessuno può saperlo, davvero nessuno è preparato… anche queste sono esperienze, brutte, ma lo sono! e da allora sei più forte, per te e per i tuoi bimbi che meritano tanta felicità.. ti abbraccio tesoro, sei una persona fantastica, una Donna..
un abbraccio a te, ai tuoi bambini, a tuo marito, a tutti ma proprio tutti coloro che sono stati toccati da eventi del genere, Che non si possono e non si devono dimenticare, mai.
Ho pianto leggendo questo post… Grazie per averlo scritto… Grazie per avercene fatto ricordare!
Aria, ho guardato velocemente su internet e la cosa piu' veloce per te e' di ricercare EMDR su Google: questo sara' piu' veloce di qualsiasi mia spiegazione. In brevis, e' una forma di psicoterapia relativamente nuova e specifica per lo stress post-traumatico…per esempio, cio' di cui molti soldati soffrono quando rivedono costantemente le scene di bombe e stragi se sentono rumori assordanti' Il punto e' che non solo rivedono le scene, ma hanno esperienza delle stesse paure e sentimenti come se l'evento fosse accaduto solo due minuti prima invece che, per esempio, due/tre/dieci anni prima. E' una forma di psicoterapia effettiva e relativamente breve: ti permette di ritenere il ricordo, ma rimuove I sentimenti traumatici legati a quell ricordo.
Ti consiglio play therapy vista l'eta' dei tuoi bambini dove possono esplorare I loro ricordi e sentimenti attraverso gioco simbolico. Claudio Mochi e' lo psicologo che ha fondato la sede italiana di Play Therapy a Roma, ma sono sicura che vi sono terapeuti anche nella tua zona. La mia email e' lg_childtherapy[at]yahoo.com, se desideri altre informazioni. In bocca al lupo. Liliana
Mi ha fatto commuovere profondamente il tuo post Aria! Ammiro la tua forza d'animo, tua e della tua gente, che si è rimboccata le maniche senza piangersi troppo addosso e piano piano state tornando a vivere ad avere fiducia nel futuro.. Un abbraccio a te e alla tua splendida famiglia!!
Mi ha commosso il tuo racconto…non ho parole ti mando solo un forte abbraccio!
Annamaria
C'è un lume pure sulla nostra finestra… per dirti che non siete soli.
Nora
ho letto questo racconto ricordando perfettamente ogni attimo di tutto ciò che descrivi…anche io ho pronto un post sul terremoto che pubblicherò domani…
ti sono vicina,vicina fisicamente xche abito a pochi km da quei posti e vicino moralmente perchè so quanto è dura andare avanti…io ancora oggi faccio fatica a dormire la notte..un abbraccio!
Lo verrò a leggere…quanto alla fatica di dormire…succede anche a me!
Nora <3
Grazie Annamaria, ricambio con affetto!
Assolutamente si, è quello che continueremo a fare, però è dura…un abbraccio cara Renza!
Grazie a te che l'hai letto con sensibilità!
Grazie Raffy….sei una persona dolcissima! Cerco di essere più forte che posso ma…non lo sono sempre 😉
Ciao Roberta, grazie per aver letto! Un abbraccio anche a te!
Oggi per non dimenticare, mi sono permessa di condividere il tuo post su facebook, spero non ti dispiaccia!
Un bacio!!!
assolutamente no, anzi! Grazie!
Ciao Aria,
grazie di averci ricordato cosa è accaduto alla tua terra 1 anno fa, di averci raccontato cosa hai provato tu e la tua famiglia in quei momenti..e da li in avanti!
Grazie perchè spesso si commette l'errore di cui parlavi "tanto a me nn succederà mai"..e invece leggere certe cose ci fa ricordare che siamo tutti possibili vittime..tutti!!
Non ci crederai..ma nonostante non abbia mai vissuto certe paure forti,quando mi sveglio di notte ci penso sempre..a cosa potremmo fare se una scossa di terremoto dovesse colpirci..e mi sento tanto impotente!!
Sono troppo felice che la tua famiglia stia bene e che nonostante la paura vi siete rialzati in piedi e guardato con speranza al futuro!! bravi..veramente!
TI abbraccio forte e ti sono vicina! Da oggi ti seguirò :)!
CIao Aria
Tesoro come non rimanere scossi e in lacrime dopo aver letto il tuo racconto…è stato come essere li con voi, un tragico film che fortunatamente almmeno per voi si è concluso con un lieto fine!!Conosco il terremoto e posso percepire dalle tue parole lo stesso terrore che ho provato anch'io ma essendo più piccola forse non riuscivo a capire tutto quello che in quel mometo mi stava succedendo…Sei stat fortussima tesori mio in questo lunghissimo anno sei risucita a riprenderti la tua vita e cercare di tornare in una parvenza di normalità che comunque dovete ai vostri stupendi bambini ma certe cose non si dimenticano!!
Un bacio e un abbraccio grandissimo,
Imma
Che brividi Aria a leggere questo post tutto d'un fiato!! Ero in Trentino quella notte e la scossa è stata fortissima anche là quindi non oso immaginare da voi a distanza di 300 km….
Un grande abbraccio
Ti abbraccio
Immagino…. la paura, il terrore nel renderti conto che non riuscivate a trovare tua figlia…. anzi provo paura al solo immaginare… le tue parole toccano il cuore… e aiutano a non dimenticare…MAI!!!!!
Un abbraccio cara Aria.
Leggerti è un viaggio nella tua paura, cara Aria. E' come rivivere quei momenti. Capisco per l'ennesima volta l'incubo vissuto da mia sorella, mio cognato e mia nipote, che vivono (e vivevano) all'Aquila. L'incubo del rumore, così distruttivo, che non si cheta mai nelle loro e nelle tue orecchie…ti abbraccio forte, così come abbraccio forte loro.
Berry
Cara Aria ricordo benissimo il tuo racconto del terremoto giorni dopo sul tuo blog e rimasi pietrificata…e ora sono rimasta di sasso ancora una volta, è giusto che queste tragedie non vengano dimenticate e che ci si aiuti, sempre…io ti abbraccio cara e spero non vi succeda più atro di simile…senza la mia bimba anch'io non sarei mai uscita di casa! Sei una mamma dolcissima e forte e i tuoi tesorini sono fortunati ad averti!
Un bacio grande grande!
Quante lacrime ho versato un anno fa… e ancora adesso, ogni volta che se ne parla, come in questo post, lacrime che scendono da sole… perchè, io anche se non l'ho vissuto direttamente, vivo in emilia, a Parma, dove le scosse sono state solo avvertite… ma vedere in tv tutto quello che è successo, e conoscere anche persone a cui è successo… è terribile… è straziante ed è vero quello che hai detto, per queste catastrofi non si può dire "Tanto a noi non succederà", questo non dipende da noi… anche io spesso quando vado in un posto che non conosco guardo dove siano le vie di fuga e quale sia il posto più sicuro (vicino a un muro portante, lontano da mobili etc…).
Immagino il terrore quando, non trovavate la vostra bambina… e onestamente questi episodi mi fanno pensare che qualcosa più grande di noi esista… Qualcuno che abbia detto alla vostra bambina di venire in camera vostra quella notte… e non mi riferisco alla paura… mio Dio che terrore avrete provato in quegli istanti… non oso nemmeno immaginarlo!
Un abbraccio forte…
Non posso nemmeno immaginare cosa abbiate potuto provare allora e cosa proviate ancora oggi.
sono contenta di non conoscere il sito dell'INGV e mi dispiace che voi lo abbia dovuto conoscere, le tue parole sono micidiali Aria. difficile se non impossibile dimenticare.
Ciao cara, stò ancora asciugandomi le lacrime, ho letto il tuo post tutto d'un fiato, comprendo il tuo terrore, quello più grande di quando non trovavi la tua bambina. Non ho parole per quello che è successo, riesco solo a darti un caldo abbraccio e la forza di imparare dai bambini che molto spesso hanno tantissima grinta, a volte più di noi.
Verissimo, loro ci aiutano tanto! Grazie!
Ti auguro di non doverlo conoscere mai, di cuore!
è dura, anche perchè la terra trema ancora e se sia finita nessuno lo sa! Un abbraccio Giulietta!
Io continuo a credere nel mio cuore che mia mamma, da lassù, ci ha protetti 😉
Grazie Ale, sei sempre così carina!
Ecco, allora sai bene….è proprio così.Anche io li abbraccio forte!
Grazie <3
Grazie!
si è sentito così forte in Trentino?? io ero sull'epicentro…quel che ho sentito…non si può dire a parole 🙁 baci, cara!
Grazie Imma, ti voglio bene!
Speriamo non risucceda…la natura è davvero immesa rispetto a noi!Grazie, ora vengo anche io da te 😉
Ciao,
vivo anche io a Finale Emilia, ho anche io una bimba piccola e il tuo armadio, la tua camera, la tua paura, i cocci delle tue cose..
e il rumore
no, quello non si può descrivere.
Un abbraccio forte
Maura
Un abbraccio anche a te, Maura, sono felice di ospitarti nel mio blog in questa giornata doppiamente dura per Finale Emilia, in seguito alla tragedia di ieri sera….
non sapevo Aria della tua esperienza terribile, e leggendo mi sono immedesimata in quella notte di terremoto a L'Aquila che abbiamo sentito persino noi a Roma. Una lieve eco dell'inferno, che già da sola ci ha fatto tremare di paura. Non oso immaginare altro. Perchè non si può immaginare, lo so di istinto che quando si vive un terremoto niente è più come prima. che bello scritto, le sensazioni i tuoi bellissimi bambini. Parole piene di significato, vive e determinate ma senza astio nè rancore. Per tutto quello che ancora tanti stanno aspettando. Un abbraccio forte, mony***
Un abbraccio non aggiungo altro!
leggere questo post mi ha fatto venire i brividi e una grande profonda tristezza, la tristezza che può dare la consapevolezza della propria inutilità. Spero solo col tempo la paura possa diventare serenità ma so che è dura.
Cara Aria, quanto mi rivedo in queste tue parole!E' difficile spiegare cosa sia davvero vivere un'esperienza del genere, ti segna dentro. Io sono stata fortunata, i miei cari e la mia casa non hanno subito danni, ma non sai quante volte basta un semplice tuono o un camion di passaggio per farci sobbalzare dalla sedia. Il terremoto purtroppo ti toglie ogni certezza, non si riesce a controllare, ne tanto meno a prevedere, ci lascia in una condizione di impotenza incredibile. Io non sono mamma, ma posso capire il tuo terrore nel non trovare più la tua bimba, in quei momenti si è talmente poco lucidi da perdere veramente ogni cognizione di quello che sta accadendo. Ora, però, dobbiamo cercare però di riprendere la nostra vita in mano, sperando che il terremoto ci lascia una tregua e andare avanti provando a dimenticare tutto questo.
Un bacio
Letizia
PS Tu di dove sei? Io di Mirandola 🙂
Avete vissuto qualcosa di tremendo… leggere il tuo post senza lacrime è impossibile… Auguro tanta serenità a te e alla tua famiglia, ti abbraccio fortissimo <3
Il sorriso dei tuoi bimbi è fantastico e ha qualcosa di speciale, guardali ed in loro vedrai qualcosa di magico, è l'angelo di tua madre che ti e vi protegge.
vi voglio bene <3
Tre baci
Alice
è proprio così Alice, ti abbracio stretta stretta!
Grazie, Vale, un bacione!
Cara Letizia, io sono di Bondeno. Capisco bene cos'hai provato anche tu 🙁
Grazie, Lara. Ce la dobbiamo fare!
Quei giorni in Sicilia furono la nostra fuga dalla paura. Dormire una notte intera, svagarsi di giorno…e incontrare persone speciali come voi, lo porteremo sempre nel cuore!
Grazie Monica, è proprio così, sai…non c'è astio nelle mie parole…ma un pò di tristezza quella si, e farò di tutto per scacciarla…senza mai dimenticare!
Mi scendono le lacrime a leggere questo tuo post.
Un grandissimo abbraccio alla tua famiglia da tutta la mia… non sapevo nemmeno che tu abitassi in Emilia Romagna.
Dimenticare sarà impossibile, ma andare avanti si deve!
Abito proprio sull'epicentro. e il tuo abbraccio lo prendo tutto!!!!!!grazie!
Quel rombo di cui parli, quel rumore intenso che non usciva dalle orecchie e che diventava solo più forte… Non potevi descriverlo meglio di così, a un anno di distanza continua a suonarmi nelle orecchie come un insostenibile rumore di fondo. Che posso aggiungere che non hai già scritto? Posso solo mandarti un'abbraccio da San Carlo.
A presto!
San Carlo è nel nostro cuore, grazie Antonelle!!!
Ciao Aria cara. Non pensavo fossimo "vicine di casa". per fortuna io sono nella parte dell'emilia che ha avuto meno danni… grazie a dio la provincia di modena che va verso le colline… è stata "protetta" dalle scosse. Ma io ero a modena centro il 29 maggio, ed è stato terribile, una cosa che non mi era mai capitata… e non avrei mai immaginato che fosse così, il terremoto. Io e le mie colleghe siamo corse fuori dall'ufficio piangendo, e la paura non se n'é mai andata nei mesi successivi. Mia cognata, come tanti altri, dormivano in tenda in giardino. I vicini di casa di mio suocero hanno dormito per mesi in macchina. Non ci pensi finché non capita a te. E pensi che a te, certe cose, non possano mai capitare. E' sbagliato. Vi abbraccio fortissimo, davvero.
Un bacione
siamo vicine di casa 😉 si si….anche io ti abbraccio forte, so cosa significa avere paura, anche se forse sembra patetico parlarne dal momento che non abbiamo avuto danni. La paura, però ti segna per sempre.
Ciao Aria, per caso oggi ho letto questo tuo post. Ho scoperto "leggendoti" che siamo molto vicine di casa… io non abito più a Finale Emilia ma sono di lì e una parte della mia famiglia abita lì e a Scortichino! Le tue parole mi hanno fatto rivivere esattamente le stesse emozioni di quei giorni… nessuno ce la toglierà mai più dal cuore quella paura. Speriamo di poter comunque andare avanti e provare a dimenticare… Un abbraccio e buona vita!