15 Dicembre 2014

Biscotti al limone (lemon crinckles), e le riflessioni di un bimbo speciale

By Aria

Guardo questo bellissimo vassoio (regalatomi qualche anno fa dalla bravissima Cinzia) e sogno una lenta colazione a letto…Sogno, sì, perchè i nostri risvegli, da quando Anais va alla primaria, sono frenetici e a volte spesso in tempistiche scaglionate….ma se penso alle soddisfazioni che Anais ci sta dando, alla serenità con cui affronta la Scuola e alla meraviglia di vederla crescere giorno per giorno…sento che ogni sacrificio è ripagato all’ennesima potenza.
Parlo spesso di Anais, nel blog. Un pò meno di lui, il bambino che mi fa luccicare gli occhi ogni giorno e che mi ha fatto innamorare perdutamente della sua spontaneità.
E’ più difficile parlare di Gioele, perchè mi sembra di mettere a nudo me stessa.
Romantico, affettuoso e riflessivo, spesso mi interrompe in un’ordinaria azione automatica chiamandomi impaziente “Mamma?”
“Dimmi” rispondo a volte anche un pò distrattamente.
“Ti voglio tanto bene.” sentenzia spiazzandomi.
Ecco, voleva solo dirmi questo.
Spesso, mentre ceniamo, gli occhi gli si bagnano di lacrime mentre arrossiscono.
“Mamma, perchè Y. non torna più?”
Y. è un compagno di asilo che è tornato nel suo paese d’origine.
E’ andato all’asilo per salutare gli amici, un giorno, e ha detto che non sarebbe più tornato.
Gioele è rimasto molto scosso, e spesso se ne ricorda,
provando nostalgia per un amichetto che ormai non vede da mesi.
“Un giorno Y. mi ha detto che suo nonno è morto.” mi racconta
 “Ma come si fa a morire, mamma? Tutti i nonni muoiono?” chiede corrucciato.
“Quando si diventa molto vecchi si va in cielo, amore.” Asserisco ostentando apparente tranquillità.
“Ma la tua mamma e il tuo papà non erano vecchi!” mi smaschera lui.
“A volte succede che ci si ammala, tesoro”
“Ma allora tu non avevi una mamma e un papà da piccola?”
chiede singhiozzando, visibilmente commosso.
“No. Ma sono stata con i nonni” rispondo sorridente,
 tentando di alleviare il suo pensiero.
In parte ci riesco. 
“Sono stati gentili i nonni a tenerti con loro” afferma infine, con un’ombra di dubbio nella voce.
Cerco di cambiare discorso, ma tanto lo so che continuerà a chiedermi dettagli, in un giorno qualsiasi, mentre in macchina ascoltiamo musica e ci dirigiamo verso la scuola.
Lui riprende a giocare, io continuo a fare le mie cose.
mamma, ma quando si muore poi si ricomincia da capo?-
Lo guardo confusa, dopo un attimo di stordimento comprendo dove vuole arrivare e gli rispondo
convinta, so di non mentire “Si, si ricomincia da capo”
In qualche modo, è proprio vero che si ricomincia da capo.
Ora lui è più quieto. I suoi occhi sorridono, nello mia gola un nodo fatica a sciogliersi.
Dentro di me mi chiedo dove lo porterà tutto questo pensare, 
questa precoce disillusione verso l’esistenza.
Pensandoci la vita è proprio come questi biscotti:
l’aspro del limone
c’è, ma si spera di celarlo nella dolcezza di momenti speciali.
I miei pensieri tristi svaniscono in un attimo, quando mi viene vicino e mi dice:
” Mi piace tanto questa mamma” appoggiando la sua testolina bionda sulla mia gonna.
“E a me piace tanto questo bambino” gli rispondo felice, ora che mi ha strappato un sorriso.
Con te, tutti i giorni è Natale 🙂
Ingredienti
250 g di farina
60 g di zucchero di canna
80 g di burro Occelli
1 uovo
2 cucchiaini di lievito
succo di un limone
zucchero a semolato e zucchero a velo
Procedimento
Nel mixer unire lo zucchero e il burro, azionare poi aggiungere l’uovo e il succo di limone, azionare ancora
 e aggiungere la farina e il lievito
Terminare di lavorare l’impasto con le mani, formare un palla, avvolgerlo nella pellicola e lasciare in frigo per 2-3 ore.
In due ciotole versare separatamente zucchero a velo e zucchero semolato. Con le mani formare delle palline che andrete a rotolare prima nello zucchero a velo, poi in quello semolato.
Schiacciare leggermente le palline e
disporre i biscotti distanziati sulla leccarda ricoperta di carta forno e cuocere i biscotti in forno preriscaldato per non più di 8-9 minuti
I biscotti devono restare chiari e raffreddarsi prima di essere serviti.