8 Giugno 2016

Torta alle fragole e arancia

By Aria

E così, mia figlia ha finalmente finito i saggi di ginnastica ritmica,
prima al Teatro Comunale della Città, poi nella piazza principale del paese
.

Che dirvi..un’emozione fortissima e un’ansia crescente…anche perchè calcare il palco di un Teatro tanto meraviglioso a 7 anni non è che sia proprio  un’esperienza insignificante….ma lei no, algida e imperturbabile come se non fosse la protagonista delle sue stesse esperienze. Io, emotiva e ansiosa,  da sempre con i nervi a fior di pelle, tanto che mentre ogni micromovimento del mondo si ripercuote in me e mi scuote nel profondo…a mia figlia nessuna tempesta sembra togliere il senso di pacatezza che ha negli occhi…poichè essa sembra, da quando è nata, avere i piedi piantati nel terreno con radici più profonde di quelle degli alberi. 
Siamo così diverse, eppure così innamorate una dell’altra…Io le chiedo mille volte al secondo se va tutto bene (della serie non tramettiamole ansia) e lei mi risponde “mamma, stai serena”…con quella sua pungente ironia che non ha affatto preso da me, persona seria e seriosa, e che si prende, ahimè,
 un pò troppo sul serio.
Mi rendo conto che la sua preoccupazione più grande è che le dia l’eyeliner e l’ombretto per questa importante eccezione del saggio…il mascara, quello da già darselo da sola e mi chiedo dove l’abbia imparato. Ma certo, guardandomi.
Perchè chi non ha guardato la propria madre truccarsi allo specchio, sognando il momento di poter laccare le unghie di smalto e indossare come lei vertiginosi tacchi a spillo?
Era un rito che ogni giorno ripetevo osservando mia madre….e ogni volta che vado in bagno a truccarmi mi accorgo che lei mi segue per interiorizzare i miei gesti e i miei movimenti. O forse ripassarli soltanto, perchè in fondo le donne sanno già come si fa, anche le bambine. Si chiama femminilità nella maggior parte dei casi.
Perchè di certo mia figlia non è consapevole della sua bellezza, ma della sua femminilità moltissimo.
E dopo due giorni di fuoco io mi sento sfasata e avrei bisogno di dormire per 24 ore di fila…lei non ha tempo per la stanchezza, deve vivere a mille…deve vivere tutto….e io….voglio vivere con lei….e gustarmi ogni sua smorfia come fosse una fragola matura. Voglio mangiarmi ogni risata come fosse una fetta di torta. Voglio batterle le mani e incoraggiarla sempre…e chissà, forse un giorno la capirò persino, mio piccolo geroglifico misterioso, tutto da decifrare fino all’anima.

Ingredienti
per uno stampo da 22-24 cm

3 uova 
150 g di zucchero
50 g di olio di semi di mais
150 g di latte
il succo di un’arancia
mezza bustina di livevito
 300 g di farina
150 g di fragole
Procedimento
Montare a lungo 3 uova medie con 150 g di zucchero. Unire a filo, quando sarano belle spumose, il latte e l’olio a temperatura ambiente.
Unire anche il succo di un’arancia.
Aggiungere la farina biologica con il lievito setacciato e continuare a montare a bassa velocità con le frusta.
Ora unire le fragole tagliate a pezzetti e mondate.
Imburrare ed infarinare uno stampo a cerniera, per me Le Creuset, molto antiaderente, e
cuocere in forno preriscaldato per circa 40 minuti, facendo la prova stecchino.
Spolverare di zucchero a velo e guarnire con fragole fresche quando sarà raffreddata, prima di servire.